ricerca

Con i radar "trentini" la missione che cerca vita in una luna di Giove

Lorenzo Bruzzone dell'Università di Trento: "A partire dal 2030 le nuove generazioni di ricercatori avranno a disposizione un'enorme quantità di dati, capace di far compiere un notevole passo in avanti nella comprensione del Sistema Solare"



ROMA. Ha preso il via Europa Clipper, la missione della Nasa che avrà il compito di cercare tracce di vita sull'omonima luna di Giove: la sonda è stata lanciata senza intoppi alle 18.06 ora italiana dalla piattaforma 39A del Kennedy Space Center in Florida, a bordo di un razzo Falcon Heavy di SpaceX. La partenza era inizialmente prevista per il 10 ottobre, ma si è reso necessario un rinvio a causa del passaggio dell'uragano Milton.

Inizia ora il lungo viaggio della sonda, che dovrà percorrere 3 miliardi di chilometri in 5 anni e mezzo per giungere a destinazione: dopo i passaggi ravvicinati con Marte e Terra, che le consentiranno di ricevere la spinta necessaria, la missione arriverà infatti nei pressi di Europa solo nel 2030. La sonda interplanetaria, la più grande mai sviluppata dalla Nasa, dovrà studiare da vicino lo spesso strato ghiacciato che ricopre la superficie della luna gioviana ed il grande oceano di acqua liquida che sembra nascosto al di sotto.

Ciò avverrà anche grazie al radar Reason, sviluppato con il contributo dell'Università di Trento: lo strumento è il gemello di “Rime”, l'altro radar a bordo della sonda Juice dell'Agenzia Spaziale Europea, lanciata nell'aprile 2023 e attualmente in viaggio anch'essa verso Giove e le sue lune. Le due missioni, infatti, erano state inizialmente progettate come un'unica congiunta.

"La prospettiva di avere due missioni operative in tempi vicini nel sistema gioviano, con a bordo due radar finalmente in grado di svelare i misteri che si nascondono sotto la superficie di Europa, Ganimede e Callisto è estremamente affascinante", commenta Lorenzo Bruzzone dell'Università di Trento, membro del team scientifico Esa-Nasa che aveva progettato la missione congiunta e i due radar.

"Sarà possibile fare luce su uno degli aspetti che più hanno stimolato la fantasia dei ricercatori e dei planetologi di tutto il mondo. Occorrerà ancora un po' di pazienza - aggiunge Bruzzone - ma a partire dal 2030 le nuove generazioni di ricercatori avranno davvero a disposizione un'enorme quantità di dati, capace di far compiere un notevole passo in avanti nella comprensione del Sistema Solare e di rivoluzionare le nostre conoscenze sulle possibilità di presenza di vita al suo interno".

La missione di Europa Clipper è stata pensata per durare almeno 10 anni. Una volta arrivata alla sua meta, la sonda non entrerà in orbita attorno a Europa, poiché questa si trova proprio all'interno del forte campo di radiazioni che circonda Giove: in quelle condizioni, gli strumenti e i pannelli solari durerebbero solo pochi mesi. Il piano, invece, prevede 49 sorvoli a bassa quota: durante questi passaggi ravvicinati, la sonda si avvicinerà alla superficie fino ad una distanza minima di circa 25 chilometri, mentre per il resto del tempo si terrà a distanza di sicurezza. Le 'incursioni' saranno comunque sufficienti a disegnare una mappa quasi completa della superficie e a capire se il satellite offre condizioni adatte a ospitare la vita.

(foto da NASA TV) 













Scuola & Ricerca

In primo piano