Inceneritore, la Provincia tira dritto: «Obiettivo strategico della giunta»
L'assessora all'ambiente Giulia Zanotelli interviene dopo i dubbi che negli ultimi giorni sono arrivati anche a livello istituzionale fra i Comuni, ma non chiarisce dove si intenda ubicare l'impianto, contestato da molti
TRENTO. Niente da fare: la giunta provinciale, per bocca dell'assessora all'ambiente Giulia Zanotelli, ieri ha confermato che intende andare avanti con l'inceneritore.
Pervicacemente ieri l'assessora ha insistito su questa linea, a margine della presentazione della campagna di informazione "Rispetta il Trentino". «È un obiettivo strategico della giunta Fugatti - ha detto - fin dalla scorsa legislatura».
Non vengono raccolti quindi tutti i dubbi espressi dalle associazioni ambientaliste sull'impianto di incenerimento e nemmeno quelli espressi da sindaci e amministratore di Dolomiti energia, Stefano Granella, in consiglio comunale a Rovereto martedì scorso. «Vorrei ricordare - sottolinea Zanotelli - che l'export dei nostri rifiuti da smaltire ci costa 11 milioni di euro all'anno, più il costo della bonifica delle discariche».
Quindi puntare sull'aumento della raccolta differenziata non basta: «Il dato della differenziata in Trentino è già molto alto e questo sottolinea come i nostri cittadini siano molto bravi, ma non possiamo arrivare al 100 per cento. Bisogna essere realisti, guardare i dati e la realtà: quindi resta il tema dell'inceneritore», ovvero di un impianto che deve smaltire quel residuo dieci-quindici per cento di immondizia non recuperabile dalla raccolta differenziata.
Zanotelli poi cerca di mettere in difficoltà i "no-inceneritore" mettendo in dubbio che le parole dette da Stefano Granella, amministratore delegato di Dolomiti energia, in consiglio comunale a Rovereto siano state interpretate esattamente dai giornali e nemmeno quelle del sindaco di Trento Franco Ianeselli in consiglio provinciale.
Ma il gioco del "i giornali capiscono male", come se i giornalisti siano dei duri d'orecchi, può in realtà servire solo a dare qualche colpo basso politicamente, magari contro il sindaco che si sta saldando al mondo ambientalista in vista delle elezioni comunali. E su Granella, quello che si sa, è che una volta espressa la sua posizione, nelle sale di piazza Dante, negli uffici della giunta è salita l'irritazione e qualcuno gli ha ricordato che è l'amministratore di una multiservizi a maggioranza pubblica e che nel piano industriale della società c'è proprio la realizzazione dell'inceneritore.
Resta aperto però il tema dei costi e della valenza dell'impianto: vale la pena aprirne uno che deve poi smaltire un volume di rifiuti inferiore alle 80 mila tonnellate annui, ovvero una mole che renderebbe inefficace e antieconomico l'impianto? Domanda inevasa. La questione inceneritore è un macigno, perché la giunta non ha chiarito dove si farà e lì si aprirà un fronte molto difficile con i Comuni interessati, ma a sentire Zanotelli al momento è prematuro individuare il sito.
Quello che si farà è di continuare il rapporto con il Consiglio delle autonomie locali: «Vogliamo arrivare nel più breve tempo possibile a istituzionalizzare l'Egato», ovvero un Ambito territoriale a cui partecipano i Comuni che dovranno riorganizzare i servizi. Una sorta di Consorzio a tre - Provincia, Comuni e Comunità di Valle - per gestire la realizzazione e la gestione dell'impianto. Zanotelli spinge sull'acceleratore: «Ora si tratta di sottoscrivere la convenzione e lo statuto nei tempi più celeri possibile».
Certo, la giunta non dimentica gli altri obiettivi di contenimento della produzione di rifiuti e non a caso ha deciso questa campagna informativa, anche se la raccolta differenziata va già molto bene, tanto più se comparata ad altre zone d'Italia.
La campagna informativa "Rispetta il Trentino" interverrà su cittadini trentini e turisti, ma pure sugli organizzatori delle sagre, che sono fonte di rifiuti notevoli. Certo ci sono ancora molte cose da fare se si pensa che ogni trentino produce quasi mezza tonnellata di rifiuti all'anno.