I medici: “Apss attivi subito la videosorveglianza contro le violenze contro il personale sanitario”
Le richieste dell segretario dello Smi (Sindacato medici italiani) del Trentino, Nicola Paoli, dopo il decreto ministeriale proposto dai ministri Schillaci e Nordio a tutela di medici di base e guardie mediche che adotta l'estensione dell'arresto in flagranza differita per chi esercita violenza sugli operatori sanitari o provoca danni alle strutture
TRENTO. La Provincia di Trento deve dare "precise indicazioni ad Apss perché adotti immediatamente sistemi di videosorveglianza, anche su richiesta degli stessi medici di medicina generale, utilizzando eventualmente anche i fondi del Pnrr, per poter consentire a questa norma, non più solo contrattualizzata a livello provinciale ma anche normata a livello nazionale, di diventare realmente efficace".
Così, in una nota, il segretario dello Smi del Trentino, Nicola Paoli, dopo il decreto ministeriale proposto dai ministri Schillaci e Nordio a tutela di medici di base e guardie mediche che adotta l'estensione dell'arresto in flagranza differita per chi esercita violenza sugli operatori sanitari o provoca danni alle strutture.
"La misura di videosorveglianza e pulsantiera", ricorda Paoli, "era stata già deliberata in Giunta provinciale in conseguenza del contratto firmato tra Smi, altri sindacati minoritari, Apss e assessorato negli anni scorsi per la medicina generale, ma da Apss disattesa fino ad oggi".
Smi chiede un intervento rapido "per non continuare a subire, indifesi, quel 69% di minacce verbali e violenze fisiche riscontrate sui nostri professionisti nell'indagine che Smi Trentino ha svolto nei mesi scorsi sia tra i propri dirigenti medici che tra quelli della medicina generale".