Trasporto pubblico: in vista un lunedì nero nel giorno di riapertura delle scuole
Lo sciopero del settore è stato indetto unitariamente in tutta Italia da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal eriguarderà autobus, corriere e treni locali (Trento Malè e Valsugana). Il personale viaggiante e gli addetti alla biglietteria si fermeranno dalle 8.30 alle 16, tutti gli altri per l’intero turno di lavoro
TRENTO. Lunedì 9 settembre i lavoratori e le lavoratrici di Trentino Trasporti incroceranno le braccia per otto ore. Lo sciopero indetto unitariamente in tutta Italia da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Faisa Cisal riguarderà autobus, corriere e treni locali (Trento Malè e Valsugana). Il personale viaggiante e gli addetti alla biglietteria si fermeranno dalle 8.30 alle 16, tutti gli altri per l’intero turno di lavoro.
La protesta è stata decisa dopo l’ennesimo nulla di fatto sul rinnovo del contratto nazionale scaduto a dicembre 2023. “Lo sciopero - sottolineano le organizzazioni sindacali - è stato proclamato, dopo la prima azione di 4 ore dello scorso 18 luglio che ha registrato alte adesioni, per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto nazionale e al miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali”.
I sindacati rivendicano aumenti retributivi in linea con l’attuale costo della vita, la ridefinizione delle parte normativa migliorando la conciliazione vita-lavoro e anche maggiore sicurezza a fronte del numero crescente di aggressioni fisiche e verbali a danno delle lavoratrici e dei lavoratori che operano su treni e autobus. Impensabile, secondo le organizzazioni datoriali, contrastare il calo di organici e la difficoltà di reperire nuovi addetti senza passare da un concreto miglioramento delle condizioni di lavoro. In ballo c’è la tenuta del servizio ai cittadini.
“Ci aspettiamo - affermano infine unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal - dalle associazioni datoriali un’apertura rispetto alle posizioni inconciliabili con il rinnovo tenute finora che hanno portato all’interruzione del confronto e alla conseguente proclamazione dello sciopero e da Governo un impegno concreto per finanziare il Fondo nazionale dei trasporti”.