Le fughe in avanti, gli strappi, le marce indietro, i tentennamenti e le varie ordinanze (non esattamente la fotografia di un’autonomia con le idee chiare) colpiscono. Ma sorprende soprattutto una cosa: ancora una volta Trento e Bolzano hanno perso un’occasione preziosa per muoversi insieme. Se i due territori si fossero mossi all’unisono, magari strizzando prima l’occhio al presidente Conte e al ministro Boccia, si sarebbe potuta rilanciare l’idea ...
Non arriva la chiamata delle 8. Forse chiamerà alle 8.10 o alle 8.20, anche se di solito è impaziente. Silenzio. Distanza. Assenza. Allora ci si vede, penso. Ma ai tempi del covid - se sei ricoverato - non ci si può vedere. Non può che essere così, ma la violenza dell’assenza è uno schiaffo alle belle abitudini, ad anni di scontri o di tenerezza, alla consuetudine di uno sguardo, di una carezza, di un’impercettibile sintonia. Noi italiani siamo ...
L’ha spuntata il vecchio leone. Sarà dunque Caramaschi bis, a Bolzano. E ha concesso il bis anche Paul Rösch a Merano. Il primo ha però vinto volando. Il secondo arrancando. Da domenica notte, il capoluogo ha dunque un... nuovo vecchio sindaco. L’aggettivo non suoni urticante. È una doppia realtà: politica, visto che si va avanti con lo stesso auriga, e anagrafica, considerato che Caramaschi terminerà il suo secondo mandato a un soffio dai suoi primi ...
È un po’ come un conclave, un ballottaggio. Perché le alleanze fra cardinali cambiano continuamente. Di qui la battuta riferita proprio a un cardinale: è entrato Papa in conclave e ne è uscito vescovo. Questo per dire che la gara è molto aperta, a Bolzano e a Merano. Non ci sono passeggiate, in vista, per Caramaschi e Zanin o per Rösch e Dal Medico. Anche perché bisogna tenere conto di alcune variabili. La prima è legata agli elettori: facile immaginare ...
Un tempo disabitato. In una geografia sconosciuta. Un tempo fatto di fango. Di una strana argilla. Di un grigio irreale. Come l’odore nell’aria. Come l’assenza di vita che arrivava dopo il rumore dell’allegria e il sapore delle vacanze e prima dell’urlo di sirene e sirene, del frastuono degli elicotteri. Le vite - 268, scopriremo poi - il bosco, le case, gli alberghi: tutto portato via dalla violenza dell’acqua. Dall’impeto assassino di quella gigantesca ...
Prima il calcio. Prima i bar. Prima i negozi. Prima qualunque cosa vi venga in mente. Poi la scuola. Benvenuti in un Paese che congela il futuro. Nell’Italia che ritiene che i giovani che si sfiorano bevendo un aperitivo o quelli che non fanno altro che “toccarsi” giocando a calcio rispettino distanze di sicurezza che la scuola non riesce invece a garantire. Benvenuti dove l’idea più stratosferica che potesse farsi venire in testa la coraggiosa autonomia ...
Sei entrato nel nostro cuore in due modi: da mito e da gentiluomo. Con un’irruenza delicata. Prima che tu vada, sì, prima che tu faccia quest’ultimo passo terreno chiamato funerale, devo proprio dirti un paio di cose caro Charly. In verità, le devo dire a Charly e al signor Pobitzer. Sì, lo so, siete la stessa persona. Ma è vero fino a un certo punto, perché tu hai vissuto due vite. La vita del gioielliere che tutti conoscono. E la vita del campione ...
Mi emoziona parlare dei 75 anni dell’Alto Adige. Sento, sulle spalle e nei pensieri, le tante storie che questo giornale ha vissuto e raccontato, le vicende che ha attraversato e descritto. Le prime copie - a partire dal 24 maggio del 1945 - parlano di una città, di un Paese, di un’Europa e di un mondo da ricostruire. E quella ricostruzione, quell’entusiasmo, quella voglia di ripartire, di rialzarsi, di abitare il presente mentre si fa futuro, quella ...
Forse questa non è la partita della vita, per Arno Kompatscher. Ma è certamente la sfida più difficile. Come un funambolo, il presidente della Provincia sta camminando infatti su un filo sottilissimo. Molti tifano per lui. Per l’autonomia matura. Per l’atto di coraggio di chi - sentendosi il primo della classe - ha deciso di ripartire prima degli altri. E, ancora, per la sfida ad un governo italiano che ha messo - più che comprensibilmente - la salute ...
Tempi duri per gli allenatori di calcio. Non si gioca più. I tanti italiani che, fino a ieri, si professavano mister migliori di quelli delle loro squadre del cuore e della nazionale, ora fanno tutti i virologi. Talvolta, nei frammenti che il nuovo “lavoro” lascia loro liberi, fanno i ministri della sanità o i capi del governo (non solo di quello italiano). Nei casi più sofisticati, si prestano anche ad interpretare leggi e decreti: da costituzionalisti. ...