Un padre in crisi di fronte ai compiti del figlio
Dopo anni trascorsi a schivare i compiti a casa (con successi alterni) era chiaro che i nodi sarebbero giunti al pettine: l’altra sera sul tavolo, invece della cena, ho trovato un libro di scuola.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: a casa nostra ognuno fa ciò che gli compete, compresi i compiti scolastici. E chi non ne ha voglia si prende la responsabilità di spiegarlo agli insegnanti, filando a scuola senza giustificazione. Detto questo, su quel libro di matematica c’era qualcosa che assomigliava più a una sfida che a un banale esercizio: si trattava di sostituire una serie di lettere con altrettanti numeri, in modo da far tornare i conti di una sottrazione. Qualcosa a metà tra la settimana enigmistica, un sudoku e uno di quei test per misurare quanto sei intelligente.
Con una certa sufficienza (poiché certe cose mi riescono bene) ho provato a risolverlo mentre la minestra, già fredda, si congelava. C’era l’onore della famiglia da salvare (non sarebbe stato nostro figlio a presentarsi in classe senza QUEL compito) ma soprattutto era in ballo l’orgoglio di un padre che ormai un po’ troppo spesso, quando è ora di rispondere agli innumerevoli quesiti della prole, deve consultare Wikipedia cercando di nascondere il telefonino sotto il tavolo.
Non è che un giornalista possa sapere al volo se viene prima la troposfera o la stratosfera, oppure l’anno esatto in cui è caduto l’impero romano, soprattutto quando viene colto di sorpresa a colazione. Ma immaginavo di riuscire a mettere in fila quattro numeri. E invece no, niente da fare. Sono andato a letto senza cena, mettendo la sveglia all’alba, giusto in tempo per improvvisare un consulto mattutino (e disperato) con l’altra laureata di famiglia. Alla fine abbiamo risolto quel problema in tre (pure lui) ognuno a modo proprio, prima che suonasse la campanella della scuola.
L’onore della famiglia S. per questa volta è salvo. Ma quello di noi genitori è in pericolo: chissà per quanto tempo ancora riusciremo a parare i colpi. Ci toccherà creare un gruppo segreto di mutuo aiuto su WhatsApp per padri e madri in difficoltà. Crudele destino il nostro: dopo aver passato gli anni migliori cercando il modo di non fare i compiti, ci tocca fare quelli dei figli. Ne va della nostra dignità.