Ho iscritto mio figlio a scuola. Ma che fatica...
Un'ora (abbondante) davanti al computer, saltando da un browser all'altro nella fase di installazione software; un paio di telefonate al (cordialissimo ed efficientissimo) numero verde, cinque o sei prove di accesso andate a vuoto e qualche parolaccia affidata alla solitudine del soggiorno. Ecco. Metto subito sul piatto il mio personalissimo bilancio dell'iscrizione (obbligatoria) on line a scuola del mio secondogenito. Un'esperienza che ho affrontato con l'entusiasmo del fautore – quale sono – della digitalizzazione spinta ma che – ammetto – nel caso trentino mi ha un po' deluso. Di web non sono proprio digiuno. Anzi, diciamo che – gestendo insieme ad altri colleghi il sito internet nel quale vi trovate adesso – posso orgogliosamente affermare di capirne qualcosa. Ebbene, con molta maggiore fatica di quanto mi attendessi, alla fine il figlio a scuola l'ho iscritto, ma non è stata affatto una passeggiata.
Che mi sia imbranato tutto d'un colpo? Può essere. Mi sono però messo nei panni di un utente medio (magari non più giovanissimo) che vuole poter consultare i suoi referti medici on line oppure di un disoccupato che intende accedere da casa ai servizi offerti dall'Agenzia del lavoro e mi sono convinto che la procedura di installazione della famosa “Carta dei servizi” tutto è meno che intuitiva. Anzi, l'aggettivo giusto è “respingente”. Confesso anche che se non avessi dovuto attivarmi forzosamente per l'iscrizione a scuola, beh, forse il mio lettore della “carta dei servizi” starebbe ancora chiuso e impacchettato nei cassetti della circoscrizione. Però, mi son detto, poi non lamentarti della burocrazia e delle file agli sportelli e così mi sono deciso che non potevo – proprio io! - ignorare il progresso.
Il grande passo è stato dunque compiuto e ora - mentre ammiro tutti i miei referti medici comodamente seduto in salotto - posso dire che ne è valsa la pena. Del resto al progresso tecnologico è sbagliato opporsi perché – ne sono convinto - ci offre molte interessanti opportunità da cogliere. E dunque a chi mi legge dico: “Se non lo avete già fatto attivate la vostra tessera”. Ecco, prima magari prendetevi una mattinata libera, azzerate gli impegni e mettete in conto (se siete credenti) di dovervi confessare nel pomeriggio.