Una casa di legno per Canella Artigiani al lavoro a Cogolo
trento. Non è finita la gara di solidarietà indetta ormai da anni dal calcio trentino in favore di Diego Canella, il portiere del Redival vittima nell’aprile del 2017 di un gravissimo incidente. Dopo...
trento. Non è finita la gara di solidarietà indetta ormai da anni dal calcio trentino in favore di Diego Canella, il portiere del Redival vittima nell’aprile del 2017 di un gravissimo incidente. Dopo la raccolta fondi indetta dal Comitato provinciale autonomo della Figc di Ettore Pellizzari per sostenere le spese di riabilitazione dello sfortunato calciatore solandro, nei giorni scorsi è stato un gruppo di artigiani a rimboccarsi le maniche per assemblare la nuova casa di legno di Diego, che sta per essere realizzata accanto a quella dei genitori, adeguata al suo grado di abilità, per permettere loro di accudire meglio il proprio caro e a lui di condurre una vita meno faticosa.
È stata appunto una “squadra” di artigiani giunti un po’ da tutto il Trentino a “scendere in campo” al fianco di Canella. Una formazione di autentici “fuoriclasse” della solidarietà, “allenata” da Lidio Pecoraro, titolare della Ruscarpenteria, uno degli sponsor dell’Us Telve, società da subito sensibile al dramma che ha colpito il giovane portiere solandro e la sua famiglia.
A Pecoraro, anche in virtù della sua preparazione professionale, è toccato l’onere di dirigere il gruppo di artigiani, al lavoro a Cogolo di Pejo per tre giorni. Dietro il loro lavoro, altri contributi generosi: quello del Gruppo Paterno, che ha offerto il legno ad un prezzo davvero concorrenziale; l’impianto idraulico sarà realizzato da un artigiano della Val di Sole, mentre per quello elettrico si è fatta avanti l’Ac Trento di Mauro Giacca: il presidente, con la propria azienda, ha voluto impegnarsi e confermare in questo modo il ruolo guida della società gialloblù a livello provinciale, anche in termini di solidarietà. «È un gesto che faccio per essere vicino a questo ragazzo sfortunato – dice lo stesso Giacca – la sua vicenda mi ha toccato davvero molto».
Ricordiamo che il crowfounding indetto dal Cpa di Trento della Federcalcio ha fruttato 30 mila euro, ai quali va aggiunta un’altra importante somma consegnata da diverse società direttamente alla madre di Diego.
«La costruzione della casetta è frutto di queste donazioni e della generosità degli artigiani – spiega orgoglioso il presidente del Cpa di Trento, Pellizzari – Fa piacere che ci sia stato questo concorso delle società sportive, non solo sotto l’aspetto materiale, ma anche a livello simbolico: a Diego e alla sua mamma fa davvero piacere».
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