Giro d'Italia

Svindal va forte anche in bicicletta

Festa ad Andalo, il campione di sci da Cles al traguardo con Moser e Fondriest



ANDALO. Sarà che qui il Giro d’Italia non arrivava dal 1973, con l’unico precedente nobilitato dalla vittoria di un nome altisonante come quello del “Cannibale” Eddy Merckx, ma Andalo – e più in generale l’altipiano della Paganella – ha accolto davvero con grande calore la carovana rosa. Innanzitutto, il sole, a gonfiare di coraggio il cuore degli organizzatori dopo la “grande paura” (ed il grande freddo...) di lunedì, con la neve scesa addirittura fino a 1.400 metri e temperature in picchiata fino a 3 gradi. Beh, ieri a mezzogiorno c’erano 20° e turisti in maniche corte a godersi il calore dei raggi dorati, incredibilmente più estivi che primaverili.

Del resto, l’altopiano della Paganella è noto sì per il maestoso lago di Molveno, ma ancor di più per le sue splendide piste da sci, sulle quali, dopo Bode Miller e Ted Ligety, da qualche anno hanno “piantato le tende” i campioni della Nazionale norvegese. Non a caso l’Apt della Paganella ha pensato bene di puntare anche ieri su un testimonial “di peso” come Aksel Lund Svindal, vincitore di due edizione della Coppa del mondo, di un titolo olimpico e di cinque titoli mondiali. Un marcantonio di un metro e 89 per quasi 100 chilogrammi, che in salita fa un po’ più fatica che in discesa. Ma ieri, accompagnato dagli immancabili Francesco Moser e Maurizio Fondriest, il gigante scandinavo ha percorso gli ultimi chilometri della tappa trentina, da Cles al traguardo di Andalo, la classica pedalata organizzata dalla Banca Mediolanum per i propri clienti.

«È pesante, ovviamente in salita fa fatica, ma è venuto su bene – garantisce “Checco” – Siamo venuti su più o meno a 12 chilometri orari, si sono staccati in tanti, lui no. È un bell’atleta, si vede che gli piace fare fatica».
E infatti il norvegese – davvero un Carnera, visto al traguardo affiancato ai “pesi medi” Fondriest e Moser – non pare nemmeno affaticato. Aksel Lund sorride, dopo una stagione buttata via a causa di un infortunio è pronto a presentarsi al via della prossima nelle migliori condizioni. «È stato moto bello, mi piace sempre pedalare in Trentino – dice il campione scandinavo – Due mesi fa ero ancora sulle stampelle, adesso va ogni giorno meglio, sarò pronto per la prossima stagione».

A proposito di sci: al traguardo c’era anche l’allenatore della squadra di fondo azzurra Giuseppe Chenetti, con la divisa della Polizia di Stato: «Sto facendo un corso ed è giusto che presti servizio», spiega Sepp.

Twitter: @mauridigiangiac

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