Segnaletica ad hoc per cicloamatori sulle grandi salite del Trentino
L'iniziativa è stata stata presentata ad Andalo da Rossini (Trentino Marketing) e Berasi
ANDALO. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire da “vecchi” cicloamatori: finalmente le salite più importanti del Trentino, meta in ogni bella stagione – ma spesso anche in quella più fredda... – di decine di migliaia di turisti della bicicletta e di appassionati locali, sono state dotate di una segnalatica che darà ai cicloamatori la dimensione di quello che stanno facendo, riferimenti chilometrici ed altimetrici importanti in qualche caso per dosare le sforzo e giungere in cima in condizioni migliori. È il progetto “Grandi salite del Trentino”, ideato dall’Accademia della Montagna e da Trentino Marketing, “benedetto” dalla stessa Provincia autonoma di Trento e presentato ieri, dopo la tappa di Andalo del Giro d’Italia, al Rifugio Dosson, dall’amministratore unico della società di promozione turistica Maurizio Rossini e da Iva Berasi, presidentessa dell’istituto culturale.
Un progetto sviluppato assieme ad alcuni dei trentini che hanno scritto la storia del ciclismo moderno, in primis il moriano Alessandro Bertolini, al quale si sono poi aggiunti Gilberto Simoni e Maurizio Fondriest: sono stati loro a suggerire i percorsi, che sono poi stati allestiti in vista del passaggio della Corsa Rosa 2016. La segnaletica, alla partenza, all'arrivo ed in prossimità di ogni chilometro della salita, indica quota sul livello del mare e pendenza media dei 1.000 metri successivi: dati che ai più potranno sembrare banali, ma non lo sono per i cicloamatori, per molti dei quali quella segnaletica costituirà viceversa quasi un riconoscimento del loro status, come se su quelle salite fosse stato ricavato un piccolo spazio a loro disposizione. Spesso su quelle strade non c’è nemmeno una fontanella, ma questo primo passo è comunque importante, nel consolidamento dell’immagine del Trentino quale “patria” del turismo della bicicletta.
Le salite dotate della segnaletica sono ventitrè: Alpe di Pampeago, Trento-Monte Bondone, Fai della Paganella, Monte Velo-S. Barbara, Passo Pordoi, Passo Rolle-San Martino di Castrozza, Passo Manghen-Valsugana, Passo Coe, Sega di Ala, Passo Durone, Monte Penegal, Passo Manghen-Molina di Fiemme, Passo Tonale, Madonna di Campiglio, Dei Campionissimi, Menador Passo Vezzena, Peio Fonti, Polsa, Vetriolo Terme, Panarotta, Gardeccia, Passo Rolle-Predazzo, Preore-Passo Daone. Ad ognuna è stato abbinato un campione o un momento storico del grande ciclismo. Ed è in arrivo anche un’apposita app.
Tornando all’aspetto della promozione turistica, vale la pena di sottolineare come il bacino d’utenza potenziale da cui attingere con il progetto “Grandi salite del Trentino” sia di 3,02 milioni di cicloamatori in Germania, 2,95 milioni in Francia, 2,72 milioni in Italia, 2,4 milioni nel Regno Unito, 1,7 milioni in Polonia, 750 mila in Olanda, 500 mila in Belgio, 470 mila in Repubblica Ceca, 380 mila in Austria e 370 mila in Svizzera. Numeri che valevano ben qualche decina di tabelle. E per i quali sarà forse necessario investire ancora. La bicicletta è tutta salute, anche per l’economia turistica del Trentino.
Twitter: @mauridigiangiac
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