Pintarelli: «Sono tornato solamente per vincere»
LEDRO. Ovviamente raggianti i vincitori della Ledro SkyRace. «Sono venuto in Valle di Ledro con un solo obiettivo: vincere – ha detto Gil Pintarelli del Team Crazy Idea – Dopo il trionfo alla...
LEDRO. Ovviamente raggianti i vincitori della Ledro SkyRace. «Sono venuto in Valle di Ledro con un solo obiettivo: vincere – ha detto Gil Pintarelli del Team Crazy Idea – Dopo il trionfo alla Trentapassi SkyRace volevo concedermi il bis per mantenere la leadership della classifica generale del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, prima di concentrarmi sulla tappa di World Series di sabato, a Livigno. Rispetto all’anno scorso, la gara ha seguito un andamento diverso, più tattica in salita. Così ho deciso di dettare il ritmo in prima persona, scandendo il passo per tutta la gara, per poi sfruttare i tratti meno ripidi della discesa finale per spingere e staccare definitivamente Stofner. Volevo vincere e ho mantenuto l’impegno, farlo in una gara ed in una giornata così spettacolari ha un sapore davvero fantastico».
Non gli fa esattamente eco Annelise Felderer (Lauffreunde Sarntal), che non confidava con altrettanta decisione al successo: «Ci tenevo a tornare alla Ledro SkyRace e non pensavo di poter vincere, visto che la concorrenza era particolarmente folta ed agguerrita – ha detto l’altoatesina – Ma in salita ho visto che potevo prendere il largo e non mi sono lasciata scappare l’occasione. Per me è una grandissima soddisfazione e devo confessare che con queste condizioni meteo, il tracciato di gara e l’ambientazione sono davvero da favola qui in Valle di Ledro».
L’arrivo dei quasi 600 partecipanti (625 gli iscritti totali) è proseguito fino allo scadere delle quattro ore e mezzo di gara, limite ultimo consentito per portare a termine la Ledro SkyRace: la terza edizione va dunque in archivio con risultanze record, in perfetta tendenza con la crescita esponenziale di una gara che stagione dopo stagione si ritaglia un numero sempre maggiore di affezionati e di ammiratori. Il tutto grazie ad un tracciato suggestivo, tecnico, duro ma non troppo, di media lunghezza e massima resa: davvero un concentrato di quella che è una SkyRace, immerso in un ambiente di grande purezza – tanto da meritare l’inserimento da parte di Unesco nel Progetto Riserva della Biosfera – in cui l’attività outdoor è stimolata.