La terza di Bais, poker di Demare 

Un’altra fuga per il trentino. Il 23enne lagarino della Androni Sidermec ripreso a 11 chilometri dall’arrivo: ha vinto il Gpm di giornata A Rimini vince ancora il francese. Il capitano della Groupama-FDJ batte Sagan e Hodeg, Almeida sempre in rosa, oggi la tappa Nove Colli


LUCA FRANCHINI


La quarta vittoria di Arnaud Demare, la terza fuga di Mattia Bais. A braccia alzate il francese, con la testa piegata sul manubrio il neoprofessionista trentino, che non può stappare lo spumante dal podio a fine tappa, ma riceve nuovi applausi e strette di mano, compiendo un altro passo nel proprio percorso di maturazione. Difficile chiedere di più al classe 1996 di Nogaredo, che tra quattro giorni compirà 24 anni. Li festeggerà sulle strade del Giro d’Italia. Poco male.

Volata “scritta”

A Rimini volata doveva essere e volata è stata. Il favorito era Demare e Demare ha vinto, con il ritrovato Peter Sagan secondo, in rimonta, costretto a fare da sé nello sprint finale. Il treno della Groupama-Fdj si è confermato il migliore, con Jacopo Guarnieri impeccabile nel lavoro di ultimo uomo. Al resto ci ha pensato il campione di Francia, ieri con addosso la maglia ciclamino di leader della classifica a punti: in Romagna, il forte corridore transalpino ha centrato la 14esima vittoria stagionale, la quarta in questa edizione della corsa rosa. Un numero che gli ha permesso di eguagliare il connazionale Bernard Hinault, che calò il poker al Giro nel 1982. A differenza di Demare, Hinault lo vinse.

La terza volta di Mattia

Detto del poker del velocista francese, merita ancora applausi Mattia Bais, che si è arreso a 11 chilometri dal traguardo, poco prima del belga Armée, in una tappa in cui si sapeva che la fuga avrebbe avuto poche chance. Il trentino e il corridore della Lotto Soudal hanno animato l’azione di giornata assieme a Marco Frapporti (Vini Zabù-Ktm) e al duo della Bardiani Csf composto da Fabio Mazzucco e Francesco Romano. Il 23enne lagarino è transitato per primo al Gpm di Monte San Bartolo, conferendo un valore aggiunto alla fatica di giornata. Poi ci hanno pensato le squadre dei velocisti a riportare sotto il gruppo, che ai -11 chilometri ha ripreso Bais e ai -6 Armée, ultimo baluardo.

Sfortunato Elia Viviani, che nel finale è stato vittima di una caduta. Si è rialzato, è rientrato in gruppo, spendendo però tanto. Finirà decimo, dopo aver lasciato carta bianca al suo “pilota” Simone Consonni, quarto alle spalle di Demare, Sagan e di Alvaro José Hodeg (Deceuninck-Quick-Step). Nella top 10 di tappa anche Stefano Oldani (Lotto Soudal), ottavo, e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), nono.

Oggi tappa insidiosa

La classifica generale è rimasta immutata, con il portoghese Joao Almeida per il nono giorno in maglia rosa. Dovrà difenderla oggi nella dodicesima tappa, non prima di insidie. I chilometri da percorrere saranno 204, con partenza e arrivo a Cesenatico. Si gareggerà sul percorso della Nove Colli, la gran fondo più prestigiosa e partecipata d’Italia.

A dare conferma della difficoltà del percorso sono i quasi 4000 metri di dislivello, con tanti Gpm: a Ciola (quarta categoria), Barbotto (4,2 chilometri con punte del 17%), Perticara (terza categoria), Madonna di Pugliano (terza), San Giovanni in Galilea (quarta). Al termine dell’ultima salita mancheranno ancora 30 chilometri all’arrivo, metà in discesa e metà in pianura, per arrivare nella città di Marco Pantani. Una frazione che concederà poco respiro, ideale per le fughe e per, tra gli uomini di classifica, avrà coraggio di osare.

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