DICEMBRE 1972 GROS VINCE A DICIOTT’ANNI CON IL42
Un’immagine in bianco e nero di una 3Tre di molti anni fa. Dicembre 1972. L’immagine ritrae un giovanissimo Piero Gros (18 anni compiuti da poco) mentre affronta il muro finale del Canalone Miramonti....
Un’immagine in bianco e nero di una 3Tre di molti anni fa. Dicembre 1972. L’immagine ritrae un giovanissimo Piero Gros (18 anni compiuti da poco) mentre affronta il muro finale del Canalone Miramonti. Il fotografo Giovanni Battista Luconi Bisti fissa in uno scatto il gesto atletico che dimostra la grinta, la determinazione, la voglia di successo di un azzurro al debutto o quasi in Coppa del Mondo. Una decina di giorni prima nello slalom gigante della Val d’Isere, dopo aver ottenuto ottimi risultati in Coppa Europa, Gros aveva stupito il mondo del grande sci. Partito con un pettorale altissimo (il 45) si era lasciato alle spalle i nomi più quotati del Circo Bianco. Anche sulle nevi trentine il numero di gara (42) lo obbliga a un nuovo “miracolo” se vuole replicare il successo colto sulle nevi transalpine. Gros riesce nuovamente nell’impresa. Ad affiancarlo sul podio sono Gustavo Thoeni (secondo) e l’austriaco Christian Neureuther (terzo). Nel ricordo di Zeno Colò, vincitore nel 1950 della prima 3Tre (non ancora gara di Coppa del Mondo, lo diventerà dal 1967) «conquistare il successo a Madonna di Campiglio è coronare un sogno, un sogno che diventa realtà».
Si ha la consapevolezza di aver assistito alla nascita di un nuovo campione, impegnato a scrivere le pagine iniziali di una storia sportiva che contribuirà a trasformare in “Valanga Azzurra” la squadra trainata, fino a quel momento, dai successi di Gustavo Thoeni.
Il fuoriclasse di Trafoi, nel 1971 e nel 1972, aveva messo in bacheca le prime due delle sue quattro Coppe del Mondo. Gros riuscirà a fare sua la coppa di cristallo nel 1974 dimostrando grande regolarità sia in gigante che in speciale, riuscendo a interrompere (ma solo per una stagione) l’egemonia di Thoeni che centrerà il suo personalissimo poker in Coppa nel 1975 dopo aver vinto in Val Gardena lo slalom parallelo, la sfida finale per un duello autentico con gli sci ai piedi, contro Ingemar Stenmark lo svedese che aveva colto il primo dei suoi 86 successi in Coppa del Mondo (46 giganti e 40 speciali) alla 3Tre del 1974 davanti ai nostri Paolo De Chiesa e Fausto Radici.
Radici, due anni più tardi, avrebbe vinto la 3Tre, l’edizione con tre azzurri sul podio. Ad affiancare Radici sarebbero stati Piero Gros (secondo) e Gustavo Thoeni, terzo. Sempre nel 1976, a metà febbraio a Innsbruck, Piero Gros aveva messo al collo l’oro olimpico dello slalom speciale.
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