Da Giovannini a Bosa, l'Italia può sorridere
Ad Heerenveen si è chiusa la stagione 2015-2016 dello speed skating dove gli azzurri sono andati alla grande tra i podi di Fabio Francolini nella Mass Start e il record sui 10.000 di Andrea Giovannini
TRENTO. È una grande Italia quella che ha chiuso domenica ad Heerenveen la stagione 2015-2016 dello speed skating. Un'annata, quella del ritorno del c.t. Marchetto in squadra con Matteo Anesi ed Enrico Fabris, che ha regalato importanti soddisfazioni e che guarda al futuro con deciso ottimismo. Uomo di copertina è senza dubbio Fabio Francolini, assoluto protagonista grazie alle straordinarie performance nella Mass Start. Una grande stagione la sua con il 4° posto ai Mondiali di Kolomna e i quattro podi in Coppa del Mondo (argento a Salt Lake City e nelle finali di Heerenveen, bronzo a Inzell e nella quarta tappa, ancora ad Heerenveen) che gli sono valsi il terzo posto nel ranking complessivo di specialità, di cui ora è riferimento indiscusso a livello internazionale.
Sempre nella specialità Mass Start Un exploit eccezionale per il 29enne canturino a cui vanno aggiunte le ottime prestazioni nel Team Pursuit azzurro. Una grande stagione poi anche per Andrea Giovannini, capace di chiudere quinto nella graduatoria complessiva degli Europei di Minsk e addirittura sesto nei Mondiali Allround di Berlino, dove nel 2015 aveva terminato 15°. Il tutto accompagnato dallo straordinario record sui 10mila di novembre a Salt Lake City: 13’07”20, meglio di quanto fece addirittura Enrico Fabris nel 2006 a Calgary (13’10”60). La ciliegina su una torta già ricca, con risultati importanti sui 5000 in Coppa del Mondo: 10° a Calgary (con record personale, 6’21”27) e ad Inzell, 9° a Stavanger e due volte 11° ad Heerenveen. Stagione, quella del 22enne di Baselga di Piné, coronata poi dal 6° posto complessivo nella Mass Start e dal 10° posto complessivo nei 5000/10000 nel ranking di CdM, oltre che dagli ottimi risultati nel Team Pursuit.
Già, perché anche il Team Pursuit è stata una grande sorpresa di questa stagione. Il podio di Calgary, i due quinti posti di Inzell ed Heerenveen, quindi il quarto (per un decimo soltanto) sempre in Olanda nell’ultimo atto stagionale, senza dimenticare quel terzo posto ai Mondiali su singole distanze di Kolomna sfuggito per un solo centesimo. Performance importanti e promettenti quindi per Francolini, Stefani, Giovannini, Tumolero e Malfatti, oltre tutto anche in chiave futura, considerata l’età degli ultimi tre - un classe ’93 e due ’94 -.
Italia che può sorridere anche guardando alla stagione di Francesca Lollobrigida: il quarto posto dei Mondiali di Kolomna nella mass start è stato uno dei migliori momenti dell’annata della pattinatrice romana che ha anche chiuso tra le top 10 agli Europei di Minsk dopo aver firmato, in autunno a Salt Lake City, il nuovo primato italiano dei 5000 in 7’09”13. Un record tricolore come quello firmato nei 500 maschili a Salt Lake City da David Bosa in 34”79, distanza in cui ha terminato al 10° posto nella successiva tappa di Coppa del Mondo a Inzell. Da segnalare infine i podi e gli ottimi piazzamenti in stagione anche per Nicola Tumolero, Francesca Bettrone e Yvonne Daldossi nella Division B.
“I nostri atleti hanno ben figurato durante l’intera stagione, sapendo arrivare a competere con i più forti atleti del mondo – il commento del c.t. Maurizio Marchetto -. Abbiamo formato un gruppo forte e in grado di lavorare al meglio per la prossima annata: ora però dobbiamo accelerare. Fabio Francolini ha avuto un grande incremento di risultati, dimostrando nella Mass Start un’attentalettura tattica della gara e un ottimo finale. Anche il Team Pursuit, una specialità su cui l’Italia ha sempre puntato, ha messo in mostra grandi qualità con atleti che hanno pronto un futuro importante. Proprio la crescita dei giovani è una delle note più positive di questa stagione, mentre dovrò lavorare con ancora più attenzione sul settore femminile da cui mi aspetto un ulteriore salto di qualità”.