Cuore Bitumcalor LegaDue ad un passo

Trento soffre ma piega Chieti: venerdì gioca la storia


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Chieti non è l' asilo Mariuccia ma questa Bitumcalor ha cuore, tanto cuore. Ieri sera Trento ha incasellato, 66-64 il finale, la seconda vittoria contro gli abruzzesi e si appresta a ricambiare la visita dall'alto di una serie che esalta la tifoseria e avvicina la LegaDue.

Gara tutt'altro che facile e completamente diversa da quella di domenica. Il taglio del prato si presenta subito leggermente diverso, con ospiti molto più aggressivi di quanto si era visto due giorni prima. Per di più il quintetto ospite schiera quell'Emanuele Rossi che non aveva potuto dare il proprio contributo domenica e che si rivelerà poi l'avversario più temibile. E, insomma tra una cosa e l'altra, il primo quarto risulta assai più equilibrato della mattanza andata in scena in gara-1. Si viaggia a corsie parallele sino ad un 13-10 a cura di Walter Santarossa. Ma la sirena suona su di un fallo di sfondamento di Spanghero e pure con un 17-12 per la Bitumcalor. Bene, ma non si può certo dormire tra quattro guanciali.

Il secondo quarto promette (e mantiene) battaglia, il nervosismo si taglia a fette spesse e non mancano gli errori da ambo le parti: ciò detto Trento allunga 21-15 con un buon Conte. Pazzi da 3 incendia un PalaTrento già caldo e la squadra di coach Buscaglia sale a quota 28. Ma la gara è viva, Rossi è una spina nel fianco e con un prodezza riporta Chieti sul 24-28. E a metà gara gli ospiti sfiorano il pareggio. Si va al riposo su un 28-26 che non rende tranquilla, tutt'altro, la pausa al bar.

Per muovere il tabellone alla ripresa del gioco ci vogliono quasi quattro minuti, poi ci pensa Marco Pazzi a portare la Bitumcalor sul 30 ma Chieti non molla, neanche un po', rimanendo alla caviglie di Trento. Al quarto minuto ai padroni di casa resta l'inezia di un punticino di vantaggio, 36-35. Pazzi fa respirare i suoi e dopo una prodezza in attacco ne regala, sulla ripartenza, una in difesa: 40-35. Aria nuova in cucina e Conte ci catapulta sul 49 a 40. Il terzo tempo si chiude con altri due punti di supe -Rossi.

L'ulltimo quarto si annuncia come una corrida: un canestro da tre ci ributta nel pathos e due tiri liberi sbagliati da Pascolo non ci tranquillizzano. Anzi. A metà dell' ultimo tempo i punti di vantaggio sono 5. Vantaggio che si erode a 2 risicate lunghezze e la tensione lievita. Conte con un canestro da tre è manna: 58 a 54. Ma il pari aleggia sempre: Negri ci porta sul 62 a 58 ma i rossi accorciano subito, 62-60 ad un minuto e 25 dal termine. Negri dalla lunetta: 63 e 64. Ma Raschi imbrocca un tiro da tre e riapre le danze: 64-63. Come nei film horror Rossi ha due tiri a due secondi dal termine. Ma ne sbaglia uno. E Trento, in risposta, non sbaglia con Santarossa. E sono due.

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