Le terme e l’educazione alla salute
Peio. «È opportuno che le Terme riconsiderino e riconfigurino il proprio ruolo». A dirlo è il direttore sanitario delle terme di Pejo, Marino Migazzi, che spiega: «Non devono più considerarsi (ed...
Peio. «È opportuno che le Terme riconsiderino e riconfigurino il proprio ruolo». A dirlo è il direttore sanitario delle terme di Pejo, Marino Migazzi, che spiega: «Non devono più considerarsi (ed essere considerate dal pubblico) unicamente come luogo di cura, ma devono essere anche un nuovo punto di riferimento territoriale per la comunità dei residenti e dei visitatori, nel quale viene promossa la salute e la cultura del benessere psico-fisico, nonché per la prevenzione delle malattie». È proprio per avviare tale percorso di ripensamento che le Terme di Pejo, in collaborazione con il Comune di Peio, l'Apt della Val di Sole e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari hanno organizzato l’incontro pubblico che si terrà domani con inizio alle 18 all’auditorium delle terme. Il titolo è “Salute e benessere: una questione di stile”. Interverranno tre funzionari dell’Apss: Silva Franchini, responsabile del Servizio promozione ed educazione alla salute; Francesco Pizzo, dirigente medico del Dipartimento prevenzione e William Mantovani, responsabile del Servizio coordinamento screening. “Quando si parla di salute, pensare che medici, ospedali e farmaci possano risolvere ogni problema è sbagliato oltre che controproducente - scrivono le Terme in una nota -. È di fatto un frequente alibi per adottare comportamenti dannosi e che riducono la propria aspettativa di vita. L'ultima conferma è arrivata da una ricerca del CDC americano (Centers for disease control and prevention) che ha indagato l'impatto che l'adozione di 5 azioni virtuose ha sull'aspettativa di vita: dieta sana, attività fisica, astinenza dal fumo, limitato consumo di alcool, basso indice di massa corporea (BMI)”. «Senza il contributo attivo e il coinvolgimento in prima persona dei cittadini - aggiunge Migazzi -, il sistema sanitario pubblico, fiore all'occhiello della nostra provincia e, più in generale, il Servizio Sanitario Nazionale, non può pensare di avere un futuro roseo. Occorre diffondere quindi una ritrovata cultura del corpo, della psiche e della vita attiva. Tutti ambiti nei quali i nostri centri termali possono offrire un contributo determinante”. S.Z.