In Europa rallenta la crescita Giù le stime economiche per l’Italia che si fermerà a +0,9%
BRUXELLES - Bruxelles taglia le previsioni economiche per l'Italia, che quest'anno si fermerà a +0,9% e l'eurozona, che complessivamente avrà un Pil a +0,8%. Il caro-prezzi pesa sui consumi e il rialzo dei tassi comprime il credito bancario. «L'economia dell'Ue ha perso slancio dalla primavera», ha segnalato il commissario all'Economia Paolo Gentiloni rivendicando come le azioni ai molti shock abbiano comunque permesso ai Paesi del blocco di evitare la recessione. In Italia intanto si vede anche un calo della domanda legato alla fine degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie con il superbonus, che già si sono tradotti in una frenata del Pil dello 0,4% nel secondo trimestre, che secondo Gentiloni «ha sorpreso». Alla fine la Commissione europea ha ridotto di 0,3 punti percentuali rispetto alle stime formulate in primavera le proiezioni sulla crescita attesa per il Pil italiano per il 2023 (atteso ora allo 0,9%) e per il 2024 (allo 0,8%). La riduzione della crescita stimata entra nel dibattito politico italiano. Se Confcommercio e Cgil evidenziano i timori del rallentamento, i rappresentanti dei partiti dell'opposizione addebitano al governo la colpa. Il M5s attacca la politica economica di Meloni e parla di ‘disastro’ legato anche alla stretta sul Superbonus: «Meloni distrugge l'eredità di Conte», dice Chiara Appendino. Per il Pd parla la vicepresidente della Camera Anna Ascani, che afferma: «Troppo impegnato ad appuntarsi al petto le medaglie per il buon andamento ad inizio anno della crescita e dell'occupazione, il governo non ha visto arrivare il forte rallentamento dell'economia». Critiche anche da Europa+, Verdi e Italia Viva. L'esecutivo comunitario ha tagliato di 0,3 punti percentuali la crescita attesa nei Paesi dell'euro, prevista ora allo 0,8% quest'anno e all'1,3% nel prossimo. Anche per l'intera Ue, poi, le attese sono di una crescita dello 0,8% quest'anno (dall'1% visto in precedenza), ma di un 1,4% per il 2024 (da 1,7%). La situazione nell'intera Ue resta comunque molto variegata. Va decisamente peggio del previsto la Germania sulle cui prospettive Bruxelles cala la scure, riducendo le previsioni dal +0,2% visto ancora nelle stime di maggio a una contrazione dello 0,4% nell'intero anno (Berlino salirà poi dell'1,1% nel 2024). L'economia tedesca, poi, è l'unica vista in calo quest'anno tra i sei grandi Stati membri dell'Ue, per i quali la Commissione aggiorna le stime su Pil e inflazione. Per la Spagna, invece, rivede persino al rialzo le previsioni (al 2,2% dall'1,9% delle stime di primavera). Nell'economia europea, comunque, «l'incertezza rimane eccezionalmente elevata, in gran parte a causa della guerra in corso da parte della Russia contro l'Ucraina - ha avvertito Gentiloni -. La stretta monetaria potrebbe portare a effetti negativi sull'attività economica più forti del previsto, ma potrebbe innescare un calo dell'inflazione, che accelererebbe la ripresa dei redditi reali». Per la prima volta, poi, la Commissione cita tra i fattori che creano «incertezza» sull'economia europea anche «i crescenti rischi climatici», dopo «condizioni meteo estreme e incendi e inondazioni senza precedenti durante l'estate» che «pesano sulle prospettive». Invitando ad avere «fiducia nel futuro», Gentiloni ha ricordato che «l'efficace attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza rimane una priorità» per l'Ue. Quanto all'Italia, il commissario ha invitato a non dare alle previsioni «un'interpretazione particolarmente negativa».