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“Gat el chip”, da Miola di Piné parte la richiesta dell’anagrafe felina

Le volontarie: “Poter rintracciare il proprietario di un gatto ferito o ritrovato sarebbe una cosa molto importante”


di Daniele Peretti


BASELGA DI PINE’. Alla sala pubblica della Parrocchia di Miola di Piné si è parlato di anagrafe felina che le associazioni animaliste vorrebbero che diventasse obbligatoria alla parti di quella canina: “Lo è in altre regioni come Lombardia, Lazio e Puglia – spiega Claudia, una delle volontarie di Sos Animali Piné che ha organizzato la giornata di formazione denominata “Gat el chip” - e così vorremmo che fosse anche in Trentino. Poter rintracciare il proprietario di un gatto ferito o ritrovato sarebbe una cosa molto importante”.

Originariamente la giornata promozionale era stata organizzata in piazzale Costalta a Baselga di Piné, ma il brutto tempo ha costretto ad un cambiamento della location: ”Ci eravamo preparate a coinvolgere le persone di passaggio – ci dice Veronica – si sperava in una bella giornata con la gente a passeggio. Invece le previsioni non solo ci hanno fatto posticipare di una settimana, ma ci hanno anche costretto a trasferirci al chiuso”.

Al di là di questi aspetti organizzativi, “Gat el Chip” ha registrato una buona partecipazione di pubblico, che ha ascoltato con interesse gli interventi dei veterinari Stefano Tamanini che ha parlato della cura e del benessere del gatto appena adottato, ed Elena Vanzo, che ha relazionato sulle malattie più comuni del felino domestico e della profilassi antiparassitaria.

Ora l’attività dell’associazione Sos Animali Piné si rivolge alle azioni di autofinanziamento. Praticamente esaurito il calendario 2022 che è stato distribuito anche a Trento, ci sarà la partecipazione al “Paese dei Presepi” organizzato a Miola di Piné. Infine come ogni anno Sos Animali Piné presenterà un progetto al Bando proposto dalle Politiche Giovanili del territorio. “L’anno scorso – conclude Claudia – abbiamo realizzato un interessante quanto partecipato progetto che avevamo chiamato “Un futuro a 4 zampe” con il quale si promuovevano tutte le attività professionali legate a qualsiasi titolo al mondo animale che ha fatto conoscere ai giovani anche delle attività professionali a loro sconosciute”.









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