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Scuola trentina: i sindacati chiedono più soldi per i 13mila lavoratori

“La situazione è cambiata, per questo riteniamo l'aumento proposto insufficiente a ridare potere di acquisto ai salari del personale scolastico” dicono Flc Cgil, Cisl Scuola, Fgu-Gilda e Satos



TRENTO. Si è aperto il tavolo per il rinnovo del contratto 2019-21 per i 13.000 lavoratori del settore scolastico in provincia di Trento.

Il confronto tra Apran e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative ha riguardato - informa una nota sindacale - il personale Ata, gli assistenti educatori, i coordinatori pedagogici, la scuola dell'infanzia e la formazione professionale.

Si è discusso inoltre dei docenti di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado.

I sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Fgu-Gilda e Satos del Trentino hanno chiesto alla Provincia di Trento uno sforzo aggiuntivo sul piano delle risorse per fronteggiare l'aumento dell'inflazione.

"La percentuale del 4,1% era stata definita nel protocollo d'intesa di gennaio 2020 e ripresa nel protocollo del 15 dicembre 2021. Oggi la situazione è cambiata, per questo riteniamo l'aumento proposto insufficiente a ridare potere di acquisto ai salari del personale scolastico", spiegano i segretari Cinzia Mazzacca, Monica Bolognani, Paolo Cappelli e Ennio Montefusco.

Inoltre le organizzazioni sindacali chiedono di stabilizzare l'elemento perequativo per dare di più alle fasce di inquadramento più basse, di superare le differenze tra personale a tempo determinato e a tempo indeterminato.

Tra i vari nodi da sciogliere, vi è anche quello della modifica della figura professionale del coordinatore pedagogico. Il prossimo appuntamento con Apran è fissato per il 5 maggio, mentre sarà fissato a giugno quello per il personale docente della scuola. 













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