Malattie rare, un cartone per aiutare ad affrontare gli esami



(ANSA) - BOLOGNA, 17 DIC - Un cartone animato per aiutare i bambini ad affrontare gli esami diagnostici. L'iniziativa nasce dall'esigenza di superare ansie e paure, comuni nei bambini colpiti da una malattia genetica rara (e non solo in loro): è il nuovo capitolo del progetto 'Biwy'. Voluto dall'associazione italiana sindrome di Beckwith-Wiedemann (Aibws) e dall'associazione italiana Macrodattilia e Pros Aps (Aimp), il cartone animato è stato realizzato in collaborazione con Racoon Studio e spiega attraverso il viaggio fantastico di Alex, Eric e Sara perché radiografia ed ecografia non devono spaventare, ma possono diventare un'avventura da vivere con curiosità. Ad aiutare i tre giovani protagonisti in questo percorso di scoperta c'è Biwy, una farfalla parlante che li porta in un mondo di fantasia, dove scoprire come funzionano macchinari ed esami.
    "Le famiglie delle nostre associazioni sono unite da sindromi genetiche rare caratterizzate dall'iperaccrescimento di una o più parti del corpo e vivono esperienze quotidiane comuni.
    Procedure che non spaventano assolutamente noi adulti, perché non sono invasive, possono essere molto stressanti per un bambino, soprattutto se non adeguatamente preparato", spiega Federica Borgini, responsabile dell'area scientifica e delle relazioni internazionali di Aimp. "Dopo il successo del precedente cartone animato, 'Biwy e i dottori' ci sembrava importante continuare a percorrere questa strada", aggiunge Monica Bertoletti, amministratrice di Aibws. Il cartone, lungo 4 minuti e 21 secondi è disponibile sul YouTube sulle pagine social delle associazioni. (ANSA).
   









Scuola & Ricerca



In primo piano

Giustizia

Avvocati Cassazionisti a Trento: con Trieste le percentuali più alte d'Italia

“I distretti più del Nord Est – afferma Antonello Martinez, presidente dell’Associazione Italiana Avvocati d’Impresa nonché fondatore dello studio legale Martinez&Novebaci - hanno una maggior propensione dei colleghi ad acquisire l’abilitazione al patrocinio in Cassazione. La situazione è all’opposto nel sud Italia”