Cure su misura per il neuroblastoma, tumore della prima infanzia
(ANSA) - ROMA, 12 DIC - Il neuroblastoma è uno tra i tumori più comuni della prima infanzia e, nelle forme ad alto rischio, il 30% dei bambini che ne è colpito sviluppa la ricomparsa della malattia entro i primi due anni dalla fine del trattamento.
Anche in questi casi è centrale lo studio delle mutazioni nei geni per individuare terapie personalizzate capaci di colpire in modo mirato le cellule malate. Punta a sviluppare 'cure su misura' per questo tumore il programma di ricerca Preme, coordinato dall'ospedale Gaslini di Genova e supportato anche dalla campagna di raccolta fondi lanciata per Natale dall'Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma.
Ogni anno in Italia si registrano circa 130-140 nuovi casi di neuroblastoma, tumore solido extracranico che colpisce le cellule del sistema nervoso, e la sopravvivenza è di circa il 75 percento a tre anni dalla diagnosi. Ma nel momento in cui la malattia si ripresenta, nelle forme ad alto rischio, la sopravvivenza non supera il 15%. "In alcuni casi, però, il neuroblastoma che recidiva subisce mutazioni genomiche che possono essere bersagliabili con farmaci già disponibili in commercio che possono essere utilizzati in associazione o meno alla chemioterapia", spiega Massimo Conte, membro dell'Associazione Italiana ematologia oncologia pediatrica (Aieop) e coordinatore dello studio Preme (PeRsonalizEd Medicine) del Gaslini. "Con questo programma - aggiunge - si ottengono in poche settimane i risultati dello studio genomico del tumore in modo da individuare terapie personalizzate per ogni bimbo, in base alle mutazioni nei geni". Di qui l'importanza di sottoporre tutti i bambini con recidiva a questo protocollo multicentrico, condotto anche in collaborazione con altri istituti, tra cui il Centro di biotecnologie avanzate Ceinge di Napoli. "La campagna 'Dono la ricerca, ridono la vita', a Natale, propone regali solidali per contribuire a finanziare questo e altri rami di ricerca scientifica", spiega Sara Costa, presidente dell'Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma, che vede uniti genitori e oncologi. (ANSA).