Pendenza: «Covid? Smorziamo subito gli inutili allarmismi» Casi in aumento, Zuccali: «Il virus c’è, ma a scuola in tranquillità»
Numeri ancora ridotti in Trentino, ma comunque si registra una crescita del 44% di contagi
«Ritengo di smorzare subito inutili e controproducenti allarmismi: pensiamo agli studenti e ai docenti, non al Covid». Paolo Pendenza, dirigente del liceo Rosmini di Rovereto e alla guida dell’Associazione nazionale presidi del Trentino interviene nel dibattito che sta nascendo a livello italiano su un inizio dell’anno scolastico con l’ombra del Covid. Nel Lazio un esponente della stessa Associazione presidi ha chiesto di evitare assembramenti e garantito a chi lo chiederà mascherine e gel. E dal ministero della Salute si invita alla calma ma in settimana ci sarà un incontro per fare il punto della situazione. Ma qual è la situazione in Trentino? La recrudescenza c’è? Il virus torna a fare paura? A rispondere è la dottoressa Maria Grazia Zuccali, direttrice del dipartimento prevenzione. «Direi: facciamo attenzione e proteggiamo i fragili, ma per quanto riguarda la scuola iniziamo in tranquillità il nuovo anno scolastico. E se c’è del gel, usiamolo. Perché no? Lavarsi spesso le mani ha sempre un senso. E se abbiamo dei sintomi, compresi alunni e insegnanti, stiamo a casa». I dati del bollettino nazionale dicono che in Trentino la scorsa settimana (31 agosto-6 settembre) ci sono stati 111 casi con 596 tamponi, 5 persone ricoverate (0 in Terapia intensiva) e 0 decessi. Insomma, numeri assolutamente contenuti, quasi insignificanti rispetto a quelli ai quali eravamo abituati nei periodi peggiori della pandemia, se non fosse che rispetto alla settimana 24-30 agosto si registra un +44% di contagi. E i trend, nel Covid, sono sempre campanelli d’allarme. Prosegue l’analisi scientifica della dottoressa Zuccali: «Va detto che rispetto all’epoca della pandemia sintomi e conseguenze sono meno gravi, con un virus meno aggressivo, non più “cattivo”. Va anche detto che l’apertura delle scuole, che per forza di cose provoca un aumento dei contatti tra le persone, potrebbe portare ad un aumento dei numeri. Ma l’aumento si è già evidenziato anche in Trentino e lo confermano anche i controlli di Appa sui reflui: il virus c’è. Quindi tornano d’attualità le raccomandazioni che facciamo da anni per l’influenza, a partire dal fatto che chi è malato deve stare a casa». Dalla medicina alla scuola, torniamo all’appello e all’analisi della situazione attuale da parte del dirigente Paolo Pendenza: «L’inizio della scuola è all’insegna della tranquillità, anche per il fatto che non abbiamo indicazioni da un punto di vista sanitario da parte del ministero o dell’Azienda sanitaria. Quindi per noi non c’è nessun allarme. Poi, per carità, se la situazione dovesse peggiorare allora prenderemo i provvedimenti necessari, ma ovviamente tutti speriamo che non accada nulla». Insomma, sia il mondo scuole sia il mondo sanità smorzano l’allarme, assicurano un avvio di anno scolastico normale e tranquillo, ma sottolineano anche che il virus c’è e che alcune - banali - precauzioni e attenzioni vanno utilizzate da tutti. Passando dal tema virus al tema scuola in partenza, Pendenza sottolinea come quello che inizia oggi sia l’anno del Pnrr. «Apriamo questo nuovo anno scolastico nel mezzo di tanti progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza: molte scuole trentine, infatti, partono con dotazioni tecnologiche rinnovate, che sono davvero utili se dietro c’è un progetto didattico. Ritengo che dopo la fase di acquisti grazie ai fondi, sia necessaria la riflessione su come utilizzare in maniera consapevole e proficua le tecnologie a disposizione. Dobbiamo chiederci che scuola vogliamo costruire e con quali metodologie didattiche».