Per gli agricoltori di montagna aiuti fino al 70% dei contributi Inps
Gli assessori regionali Daldoss e Locher: «Interventi a favore di chi opera in montagna in un settore penalizzato»
TRENTO. Un contributo a favore dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alla rispettiva gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali ed operanti in aziende che si trovino in condizioni particolarmente difficili. È quanto ha approvato la giunta regionale su proposta dell’assessore regionale Carlo Daldoss.
“Si tratta di interventi di previdenza integrativa a favore dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni – spiega Daldoss – andiamo così ad aiutare un settore che è stato pesantemente penalizzato a partire dall’emergenza Covid”.
"Questa misura contribuisce a sostenere l'agricoltura di montagna, che si mantiene in vita in condizioni difficili - ha dichiarato l'assessore regionale Franz Thomas Locher - il numero di domande e le somme erogate in passato ne confermano la necessità".
Nel dettaglio alle aziende altoatesine che presentano un punteggio inferiore a 76 punti di svantaggio e a quelle trentine che operano ad un'altitudine inferiore ai 900 metri, purché comunque si trovino in condizioni di svantaggio secondo i criteri fissati da ciascuna Provincia autonoma, il contributo è pari al 50% della contribuzione previdenziale versata all'Inps.
Un altro discorso è per le aziende agricole della Provincia autonoma di Bolzano che presentato dai 76 ai 110 punti di svantaggio. Queste riceveranno un contributo pari al 60% di quanto versato nella contribuzione previdenziale Inps, mentre quelle che hanno più di 110 punti di svantaggio avranno un contributo pari al 70% dei versamenti. In Trentino, invece, il contributo pari al 60% sarà riservato a quelle attività agricole che si trovano a un’altitudine tra 900 e i 1200 metri. Quelle che operano sopra i 1200 metri avranno, invece, un contributo pari al 70%.
Secondo i dati forniti dall’Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (ASSE) in Alto Adige sono state presentate nel 2023 3.335 domande (638 in meno rispetto all'anno precedente) per un totale di 7.366.339,97 euro.
In particolare, le fattorie con un punteggio uguale o inferiore a 75 punti sono state 1.857 aziende che hanno ricevuto 3.752.793,84 euro. Quelle con un punteggio tra i 76 e i 110 punti sono state 1.057 attività agricole che hanno ricevuto 2.435.976,59 euro. Infine, sopra i 110 punti di svantaggio sono state classificate 421 realtà che hanno percepito 1.177.569,54 euro.
In Trentino, invece, in base alle informazioni fornite dall’Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa (APAPI) risultano 2.062 domande (2 in meno rispetto ai dati forniti l'anno scorso) per una cifra stimata che si aggira intorno ai 4.500.000 euro.
Guardando i numeri scopriamo che le aziende che operano ad un’altitudine inferiore a 900 metri sono 1.306, quelle tra i 900 e i 1200 metri sono 484 e infine quelle sopra i 1200 metri sono 272.