Lupi: la Confederazione italiana agricoltori chiede di innalzare gli aiuti europei contro le predazioni
Il presidente: "Tenere conto della sostenibilità degli allevamenti"
TRENTO. Sarà fondamentale "innalzare ulteriormente il massimale per gli aiuti europei in regime de minimis, forte limite all'ottenimento dei risarcimenti alle aziende agricole".
Ad affermarlo, in una nota, è il presidente di Cia (Confederazione italiana agricoltori) Cristiano Fini, dopo la decisione della Commissione europea di valutare, dopo aver raccolto dati da tutti i Paesi membri, un'eventuale modifica dello status di protezione del lupo, con l'obiettivo di aggiornare le misure che permettono la prevenzione di attacchi al bestiame.
"La protezione di una specie animale deve tenere conto anche della sostenibilità degli allevamenti, soprattutto quelli ovi-caprini, che vedono i greggi costantemente sotto attacco e le aziende prive di indennizzi adeguati. È urgente una seria azione di responsabilità, sia nel rispetto dell'ambiente e degli animali selvatici, che nei confronti degli allevatori e degli agricoltori, veri custodi del territorio", aggiunge Fini.
Il presidente di Cia del Trentino, Paolo Calovi, giudica positivamente la decisione della Commissione europea. "La montagna è da noi un luogo di lavoro. È ora che si tenga conto dell'importanza strategica dell'attività agricola e dell'allevamento nella salvaguardia e manutenzione del territorio a beneficio dell'intera comunità. Il tema dei grandi carnivori è innanzitutto un problema di sicurezza pubblica che va gestito dalle istituzioni provinciali perché qui ci sono le competenze per intervenire contemporaneamente sulla tutela e la gestione degli animali selvatici", afferma Calovi.