Ambiente

Legambiente: "Poca neve sui monti, ma fioccano soldi pubblici per gli impianti sciistici"

Dal rapporto "Nevediversa 2024" emerge un quadro sconfortante per le imprese del turismo invernale, danneggiate dalla crisi climatica. Ma nonostante le chiusure, i finanziamenti pubblici aumentano. Zampetti: «Necessaria la conversione a un turismo sostenibile»

IL CASO. Sono 177 quelli chiusi nel 2024


Stefano Secondino


ROMA. Sui monti italiani non nevica più, ma sugli impianti sciistici continuano a piovere soldi pubblici. E al turismo "ecologico" rimangono le briciole. E' il quadro che dipinge il rapporto "Nevediversa 2024" di Legambiente, diffuso oggi.

I dati sono sconfortanti. Nel 2024, sono 177 gli impianti sciistici temporaneamente chiusi per mancanza di neve, 39 in più rispetto al 2023 (92 sulle Alpi e 85 sull'Appennino). Le strutture aperte a singhiozzo sono 93, 9 in più rispetto al 2023 (55 sugli Appennini, 38 sulle Alpi). Quelle chiuse definitivamente sono salite a 260, dalle 249 dell'anno precedente (176 sulle Alpi e 84 sugli Appennini).

La colpa di questo disastro, che lascia migliaia di lavoratori in mezzo a una strada, è della crisi climatica, provocata dalle emissioni umane di gas serra. Ma nonostante le chiusure, scrive Legambiente, «I finanziamenti d'oro non accennano a diminuire». Sono «148 - spiega la ong - i milioni di euro destinati nel 2023 dal ministero del Turismo per l'ammodernamento degli impianti di risalita e di innevamento artificiale, a fronte dei soli 4 milioni destinati alla promozione dell'ecoturismo».

Legambiente sostiene che gli impianti che sopravvivono solo con forti iniezioni di denaro pubblico sono 241, 33 in più rispetto al 2023. Il grosso, 123, si trova sugli Appennini. Aumentano anche i bacini idrici per l'innevamento artificiale: sono 158 quelli censiti, 16 in più rispetto al report 2023. La gran parte, ben 141, sulle Alpi, e il resto, 17, sulla dorsale appenninica.

In Piemonte, i fondi erogati per innevamento artificiale ammontano a 32.339.873 di euro per il biennio 2023-2025, contro i 29.044.956 di euro del biennio 2022-2024.

La Regione Emilia Romagna ha stanziato 4 milioni e 67mila euro per indennizzare le imprese del turismo invernale danneggiate dalla scarsità di neve. E nonostante le nevicate manchino, ha previsto 20 milioni di euro a fondo perduto per il nuovo impianto di risalita verso il lago Scaffaiolo.

In Toscana, è stato depositato lo Studio di fattibilità della funivia Doganaccia-Corno alle Scale. Costo stimato 15.700.000 euro: 5,7 milioni a carico dello Stato, 10 milioni dalla Regione.

Per il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti, «É fondamentale che si avvii una conversione verso un modello di turismo montano invernale più sostenibile, in grado di andare oltre la monocultura dello sci in pista, tutelando al tempo stesso le comunità locali e chi usufruisce a livello turistico della montagna». 













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