Geotrail, 622 chilometri di sentieri per conoscere le Dolomiti
BOLZANO. Attraversare l’intero territorio dolomitico per oltre 600 chilometri di escursione su 47 tappe, toccando tutte le province e nove diversi sistemi ambientali che spaziano da Trentino, ad Alto Adige, a Veneto e Friuli.
Questa l’ambizione del progetto Geotrail, nato in Alto Adige e frutto della collaborazione tra diversi enti territoriali, parchi naturali e associazioni turistiche.
Presentando l’iniziativa, ieri (14 luglio) l'assessora provinciale allo Sviluppo del territorio, al Paesaggio e ai Beni culturali Maria Magdalena Hochgruber Kuenzer ha ribadito che «alla base del progetto c'è la volontà di promuovere una più approfondita conoscenza delle Dolomiti patrimonio mondiale Unesco, sia tra gli abitanti che tra gli ospiti, camminando con passo lento e gli occhi aperti tra passato e presente».
Altro obbiettivo di Geotrail, per l’assessora, è «rafforzare la responsabilità comune nei confronti della natura, favorendo la tutela ed il rispetto del paesaggio culturale».
Elisabeth Berger, responsabile Dolomiti patrimonio mondiale per la Provincia Autonoma di Bolzano, è un’altra curatrice del progetto. «Geotrail non servirà solo a sensibilizzare a un approccio consapevole a queste montagne, ma è anche sinonimo di un'esperienza rispettosa e decelerata delle Dolomiti e quindi di un turismo di qualità, sempre utilizzando sentieri già esistenti».
In Alto Adige, il Geotrail conduce in 10 tappe dal Bletterbach alle Dolomiti di Sesto. Corrado Morelli dell'Ufficio Geologia e prove materiali, autore della parte geologica della guida altoatesina, evidenzia: «All'interno del percorso si trovano 19 “geo-stop”, punti informativi che illustrano le particolarità del luogo e la storia geologica delle Dolomiti».
Dopo l'esperienza positiva a Bolzano, la Fondazione Dolomiti Unesco e le province e le regioni interessate hanno condiviso l'idea del sentiero Geotrail, allargandola così all'intera area del patrimonio montano, estendendola alle province di Trento e Belluno e alla regione Friuli-Venezia Giulia.
Il progetto è curato dalla Ripartizione provinciale Natura, paesaggio e sviluppo del territorio, le associazioni turistiche dell'area dolomitica, IDM Alto Adige, l'Ufficio provinciale Geologia e prove materiali, i Parchi naturali nonché l'AVS e il CAI Alto Adige.