Acque alpine e scioglimento del permafrost sotto la lente della ricerca
Alla Fondazione Edmund Mach l'evento conclusivo del progetto Euregio “ROCK-ME” che per tre anni ha studiato gli effetti dello scioglimento dello stato ghiacciato sulla qualità delle acque alpine
TRENTO. Si è concluso oggi, giovedì 27 febbraio 2025, presso la Fondazione Edmund Mach, l’evento conclusivo del progetto Euregio “ROCK-ME”, un’iniziativa triennale che ha coinvolto ricercatori del Centro Ricerca e Innovazione FEM, Libera Università di Bolzano e Accademia Austriaca delle Scienze nello studio degli effetti dello scioglimento del permafrost alpino sulla qualità delle acque.
L’incontro ha radunato una trentina di partecipanti, tra membri del progetto, stakeholders ed esperti dalla comunità scientifica internazionale, per discutere i risultati ottenuti e le prospettive future in un contesto di cambiamento climatico e gestione delle risorse idriche di alta montagna.
ROCK-ME ha analizzato il ruolo dei rock glaciers – coltri detritiche contenenti ghiaccio – nella liberazione di metalli pesanti e altre sostanze nelle sorgenti alpine. Le indagini condotte hanno permesso di approfondire l’origine di questi elementi e il loro impatto sugli ecosistemi acquatici e sulla salute pubblica. Grazie a un approccio interdisciplinare, il progetto ha integrato glaciologia, idrologia, ecologia e microbiologia, fornendo dati utili per la gestione sostenibile delle risorse idriche.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra scienziati, sottolineando l’urgenza di continuare a studiare il legame tra il riscaldamento globale e la qualità delle acque alpine. I risultati del progetto saranno ora valorizzati in nuove ricerche e iniziative per la tutela degli ambienti montani.