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Speleologo bloccato in Turchia: “Mi serve molto aiuto per uscire”

L'americano Dickey è in una grotta a 1000 metri di profondità, tra i soccorsi anche il Soccorso Alpino Trentino. Foto Ansa



ISTANBUL. "Avrò bisogno di molto aiuto per uscire di qui". Lo afferma, in un video girato mercoledì e pubblicato oggi dai media turchi, Mark Dickey, lo speleologo statunitense di 40 anni bloccato dopo un malore da domenica in un campo base di una grotta in Turchia a oltre 1000 metri di profondità.

"Come potete vedere, sono in piedi, sono sveglio e sto parlando ma dentro non sono ancora guarito", dice Dickey nel video dove lo si vede in piedi, mentre parla sorridente all'interno del campo base della grotta di Morca, in provincia di Mersin sulla costa mediterranea della Turchia, dove è stato trasportato domenica in seguito ad un malore che ha accusato mentre si trovava a una profondità di 1120 metri durante una missione di esplorazione internazionale.

"La rapida risposta da parte del governo turco per ottenere il rifornimento medico di cui avevo bisogno mi ha salvato la vita", dice Dickey che ha ricevuto assistenza medica e infusioni di sangue per curare un'emorragia.

All'operazione di salvataggio dello speleologo, coordinata dall'ente di protezione civile turco Afad, partecipano tecnici di Bulgaria, Polonia, Ungheria mentre l'Italia ha invitato 46 tecnici del Soccorso alpino e speleologico del Trentino che sono al lavoro per aiutare Dickey a risalire dopo essere arrivati in Turchia nella notte tra mercoledì e giovedì. 













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