Putin ordina l'allerta del sistema difensivo nucleare. Delegazione ucraina in Bielorussia per negoziare con Mosca
LOnu lascia l’Ucraina: oltre 360 mila profughi in fuga. L’Ue chiude i cieli alla Russia
I CIVILI: Palazzo sventrato da un missile
LA BATTAGLIA DI KIEV: Zelensky: "Più di 100 mila invasori sulla nostra terra"
LA NATO: L’Italia pronta a mobilitare altri 3.400 militari
IN TRENTINO: La comunità ucraina attende i primi profughi
LE IMMAGINI: Fra bombardamenti e proteste
ROMA. Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l'allerta del sistema difensivo nucleare russo. Lo riporta la PA. L'ennesima prova di un’escalation di guerra che sembra ormai inarrestabile, mentre il conflitto in Ucraina non si ferma e pende l'ultimatum di Mosca a Kiev.
Zelensky parla di "genocidio" per il quale i russi "meritano un tribunale internazionale". Ma poi conferma che una delegazione ucraina è in partenza per Gomel, in Bielorussia, per avviare i negoziati con Mosca. A confermarlo è il presidente ucraino Zelensky che dice di aver "convenuto che la delegazione ucraina si sarebbe incontrata con la delegazione russa senza precondizioni al confine ucraino-bielorusso, vicino al fiume Pripyat". Il presidente bielorusso Lukashenko e la Russia hanno dato precise garanzie "per la sicurezza" della delegazione ucraina. Il premier israeliano Naftali Bennett ribadisce la disponibilità di Israele a fare da mediatore come gli era stato chiesto da Zelensky venerdì scorso.
Oltre 210 civili ucraini sono stati uccisi e più di 1.100 sono rimasti feriti dall'inizio dell'invasione russa nel Paese secondo quanto riferisce l'Ombudsman del governo di Kiev. Intanto le agenzie dell'Onu e i loro partner umanitari lasciano l'Ucraina. La stessa Onu informa sono almeno 64 i civili uccisi da quando la Russia ha invaso l'Ucraina e oltre 170 i feriti. In totale colpite 240 persone, molti i danni alle infrastrutture civili che hanno privato centinaia di migliaia di persone dell'accesso all'elettricità o all'acqua. Il numero dei rifugiati dall'Ucraina raggiunge i 368.000 e continua a crescere secondo quanto riferisce l'Unhcr.
Fonti politiche bielorusse, citate dall'agenzia russa Tass, sulle quali non c'è la conferma di Kiev, annunciano che una delegazione ucraina è in partenza per Gomel, in Bielorussia, per avviare negoziati con la Russia.
Intanto la Bielorussia dopo aver ribadito il non coinvolgimento nella crisi e l'assenza di suoi soldati in Ucraina, inviterà Mosca a schierare armi nucleari in Bielorussia se gli Stati Uniti o la Francia le schiereranno in Polonia o in Lituania. Lo ha spiegato oggi il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, riferendo di una conversazione su questo tema avuta ieri con il presidente francese Emmanuel Macron. Lucashenko si spinge a dire che le sanzioni contro la Russia sono "peggio di una guerra. La Russia viene spinta verso una terza guerra mondiale". Paventando così una guerra nucleare. E dall'ambasciata ucraina a Roma arriva l'allarme di un movimento di truppe bielorusse pronte ad attaccare il Paese.
Le forze ucraine dichiarano di aver ripreso il controllo di Kharkiv e cacciato le truppe russe. Mentre a Kiev, dove vige il coprifuoco, si registrato forti esplosioni.
Intanto la comunità internazionale si muove su più fronti. Nel pomeriggio si tiene il G7 esteri e il Consiglio Affari Esteri. Dalle sanzioni all'invio di mezzi militari e risorse finanziarie all'Ucraina i dossier all'attenzione. L'Ue intanto chiude i cieli alla Russia e valuta lo stop anche alle navi. A fronte delle sanzioni economiche in arrivo Mosca però assicura che tutti i fondi dei clienti depositati nelle banche russe sono al sicuro e disponibili in qualsiasi momento. Da oggi Italia, Finlandia, Danimarca e Francia chiudono lo spazio aereo ai russi. Da Roma subito 110 milioni di euro al governo di Kiev.
In Italia sono già arrivate alcune decine di ucraini a Trieste e a Piacenza, raggiungerando parenti e amici residenti. Ma sono numerose le città italiane che hanno offerto ospitalità e priedisposto l'accoglienza dei profughi che si stanno riversando nell'Europa dell'Est. Intanto da Roma la rassicurazione sulle riserve di gas. L'Italia è lontana da una situazione di allarme per le forniture di gas.
Intanto sono oltre cento mila le persone che stanno manifestando, a Berlino, davanti alla Porta di Brandeburgo. Lo ha confermato all'ANSA la polizia di Berlino. Inizialmente erano attesi 20 mila dimostranti.