Il ministro ucraino Kuleba alla Nato: «Ho tre richieste: armi, armi, armi»
Kiev insiste sull’embargo di gas e petrolio russo: «Servono altre Bucha?». Il sindaco di Mariupol: oltre 5 mila civili uccisi
ROMA. «Ho tre richieste oggi per il Consiglio atlantico: armi, armi, armi». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba insistendo nelle richieste di "embargo su gas e petrolio russi, porti chiusi e disconnessione da Swift".
"Spero - ha aggiunto Kuleba - che non si arrivi a una situazione in cui servono altri shock come Bucha per imporre nuove sanzioni". Anche il presidente ucraino Zelensky preme per un'azione più incisiva e in un video critica le sanzioni, a suo avviso troppo deboli: "Se non c'è un pacchetto davvero doloroso di sanzioni contro la Russia e se non c'è la fornitura delle armi di cui abbiamo un vero bisogno e che abbiamo chiesto molte volte, questo verrà considerato dalla Russia come un permesso ad attaccare".
Intanto oltre 5mila civili, compresi 210 bambini, sono stati uccisi a Mariupol dall'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina. Lo ha detto il sindaco della città del sud dell'Ucraina assediata, Vadym Boichenko, secondo quanto riporta il Guardian, mentre proseguono pesanti combattimenti nell'Est del Paese ed il governo di Kiev annuncia di voler aprire oggi, 7 aprile, dieci corridoi umanitari. I residenti che cercano di lasciare la città assediata di Mariupol dovranno di nuovo usare i propri veicoli.