Imprese-disoccupati incontro in tempo reale

Da settembre un portale dell’Agenzia del lavoro incrocerà le banche dati Olivi: «Profilazione e orientamento, siamo pronti. Con un forte ruolo pubblico»


di Chiara Bert


TRENTO. È la sfida di ogni sistema di sostegno al lavoro: far incontrare domanda e offerta il più velocemente possibile, mettere in contatto le imprese che hanno bisogno di manodopera e chi il lavoro lo cerca. Da settembre l’Agenzia provinciale del lavoro lo farà anche attraverso un nuovo programma informatico che, incrociando le banche dati, potrà indirizzare chi è in cerca di lavoro verso imprese o territori che più richiedono una certa qualifica e, analogamente, renderà possibile in tempo reale acquisire una serie di informazioni per orientare le persone (e i loro percorsi formativi) verso le professioni più richieste dal mercato. «Se ci limitiamo a proteggere i disoccupati, li aiutiamo nell’emergenza. Quello che dobbiamo fare è aiutarli nella transizione a trovare una nuova occupazione», avverte il vicepresidente della Provincia e assessore al lavoro Alessandro Olivi.

A incalzare la Provincia è stato nei giorni scorsi l’economista Filippo Taddei, responsabile lavoro del Pd e uno dei padri del Jobs Act, che ha sollecitato il Trentino, già all’avanguardia sulle politiche attive, ad alzare ancora di più l’asticella e costruire strumenti il più mirati possibile per l’orientamento al reimpiego, tarati sulle esigenze del s mercato trentino. «Siamo pronti a sperimentare», risponde Olivi. «In un’Italia segnata dalla strutturale carenza di politiche del lavoro, il Trentino si è distinto per aver investito sul piano progettuale ed economico, basti pensare alle deleghe su collocamento e ammortizzatori sociali e, da ultimo, al fondo territoriale intercategoriale». Per Olivi va dato atto al governo Renzi di aver fatto uno sforzo per «invertire la rotta», costruendo con il Jobs Act «una cornice di regole per rendere il mercato del lavoro più dinamico». Questo potrebbe però portare con sè «un rischio di riaccentramento che in materia di lavoro non funziona»: «Una riforma della portata del Jobs Act ha bisogno di essere attuata con politiche territoriali adatte ai contesti in cui le misure di politica del lavoro si fanno concrete». E dunque, alla domanda su come può il Trentino alzare l’asticella, l’assessore risponde citando il nuovo portale con cui l’Agenzia del lavoro sperimenterà un prototipo di programma di incontro domanda-offerta. Uno strumento che si affiancherà agli strumenti di politica attiva che già esistono: la condizionalità (sostegno pubblico solo se il disoccupato si attiva), il diario di attivazione, il sistema dei voucher per la scelta dei percorsi di formazione e ricollocazione e, dal prossimo autunno, la “profilazione” dei disoccupati per capire quali sono le difficoltà ma anche i punti di forza delle persone per rientrare nel mercato del lavoro. «Un modello di servizi pubblici all’impiego che difendiamo - rivendica l’assessore - diverso dal modello lombardo che dispensa voucher e affida i disoccupati alle agenzie private. Per noi l’Agenzia e i Centri per l’impiego sono fondamentali per non lasciare sole le persone nell’accesso alle informazioni».

C’è poi un altro piano che riguarda l’orientamento mirato alla domanda a partire dalla scuola. «Stiamo investendo molto sull’alternanza scuola-lavoro - ricorda Olivi - e in questa direzione va il protocollo per l’apprendistato formativo (vedi box a fianco) che firmeremo venerdì con le parti sociali. Sappiamo che la sfida è l’apprendistato per la laurea, che oggi è molto basso. Quando parliamo di attrattività del Trentino - è la frecciata a Confindustria - non parliamo solo di tasse ma soprattutto di conoscenza e su questo c’è bisogno di una grande alleanza tra mondo della formazione e imprese».

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