Aree produttive in vendita con lo sconto

Trentino Sviluppo, piano da 56,7 milioni. Rispetto al 2012 terreni svalutati e prezzo ridotto del 18%: introiti per 37 milioni



TRENTO. Sono quattro gli interventi sulle aree produttive che Trentino Sviluppo ha in corso di realizzazione: Mori, Molina di Fiemme e Arco Patone, a cui si aggiunge l’area di Ravina che resta inserita nel piano solo per la previsione di vendita. Si tratta di opere di urbanizzazione per impianti produttivi, in alcuni casi di adeguamento e miglioramento della viabilità. Complessivamente l’aggiornamento del piano 2011-2013, approvato venerdì scorso dalla giunta provinciale, ammonta a 56,69 milioni di euro, di cui 46,8 milioni per le opere già realizzate al 31 dicembre 2015 (che riguardano i precedenti piani triennali) e 9,8 milioni per quelle ancora da completare (appunto Mori, Molina, Arco e Ravina, mentre le altre opere - che portavano il piano iniziale a 61 milioni - sono state stralciate).

A copertura dei costi la società della Provincia ha previsto un piano di rientro che tiene conto «della svalutazione dei terreni edificabili avvenuta nell’ultimo periodo, dell’andamento del mercato nel settore e della richiesta attuale di nuove aree produttive». Risultato? La previsione è che dalla vendita dei terreni l’ente pubblico possa incassare circa 37 milioni: ipotizzando di vendere l’85% dei lotti realizzati, si tratta di una riduzione del 18% del prezzo rispetto al valore inserito nel piano precedente.

Ma non tutte le opere (realizzate e da realizzare) - sottolinea la delibera - si riferiscono ad aree di nuovo impianto: in alcuni casi si tratta di adeguare la viabilità e le urbanizzazioni esistenti all’interno di aree già edificate, con l’impossibilità dunque di ammortizzare le spese effettuate con la vendita dei lotti. Per coprire le spese la Provincia metterà dunque mano al portafoglio con un intervento di 19,5 milioni di euro (messi a bilancio per il triennio 2018-2020): 5 milioni sul 2018, 7,5 milioni sul 2019 e altri 7 sul 2020.

Il piano finanziario è stato formulato da Trentino Sviluppo lo scorso 27 maggio in base a stime di lungo periodo che - si spiega nella delibera - «risentono della difficoltà di effettuare previsioni puntuali nell’attuale situazione economica generale, anche in relazione alla possibile dinamica del mercato immobiliare». Per monitorare la validità del piano nel tempo, la giunta ha quindi stabilito che Trentino Sviluppo provveda entro il 28 febbraio di ogni anno ad un suo aggiornamento, verificando la correttezza delle previsioni sulla base dei dati di consuntivo in relazione ai costi sostenuti e agli introiti derivanti dalle cessioni delle aree. Si capirà dunque di anno in anno se i prezzi ribassati saranno sufficienti a rendere appetibili le aree trentine.

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