Esperti a confronto su lupi e ovini
Convegno per approfondire i problemi della pastorizia di montagna
PIEVE TESINO. Si è tenuta nei giorni scorsi nella sala polifunzionale di Pieve Tesino il convegno organizzato dalla Pro loco locale dal titolo “La pastorizia in montagna: impatto dei grandi carnivori nei tempi moderni”. Un’occasione unica, favorita anche dalla “Festa della transumanza” del fine settimana, per assistere al dibattito tra istituzioni e tecnici del settore in merito ad uno dei temi più sentiti degli ultimi anni. Se, infatti, la rinnovata presenza di orsi e lupi in Trentino è considerata un grande successo dal mondo conservazionista e dalla comunità scientifica, meno entusiaste risultano essere quelle categorie di lavoratori che si trovano quotidianamente a fare i conti con i danni apportati da questi grandi carnivori, come i pastori e chi pratica l’agricoltura di montagna.
«Se vogliamo che i nostri monti non si spopolino del tutto – spiega il Sottosegretario alla salute Maurizio Fugatti – è opportuno che le amministrazioni provinciali e nazionali diano delle risposte concrete al problema affinché venga riconosciuto a chi vive in questi luoghi il diritto di lavorare e conseguire i redditi necessari alla sostenibilità delle proprie attività». A tal proposito, la proposta avanzata dal Ministro dell’ambiente Costa per avviare il cosiddetto “Piano lupo” in Trentino costituisce, secondo Fugatti, un importante passo in avanti verso una gestione sempre più diretta da parte della Provincia delle «molteplici criticità presenti a livello locale», nel rispetto della Direttiva Habitat e del relativo decreto del 1997.
Un delicato equilibrio tra fauna selvatica e società di montagna che è stato oggetto anche dell’intervento di Martina Loss, componente Cabina di Regia Aree Protette, la quale ha voluto porre l’accento sulla necessità di investire nell’ambiente naturale, il quale «deve essere considerato, prima di tutto, un patrimonio da tutelare e non solamente un capitale da sfruttare».
Ben oltre è andato l’assessore provinciale all’agricoltura, foreste e turismo Michele Dallapiccola, il quale ha inteso bypassare la questione del lupo come predatore individuando in tre diversi ordini di fattori i problemi della pastorizia moderna: disattenzione al consumo di carne ovina, complessità eccessiva nel reperire i terreni per i pascoli e difficoltà per i pastori e le loro greggi nel transitare lungo le strade di percorrenza durante i loro spostamenti.
Il convegno è stato, infine, impreziosito dall’intervento dell’Ispettore forestale Paolo Zanghellini che con dovizia di particolari ha illustrato ai molti intervenuti caratteristiche, abitudini e problematiche del lupo moderno nel nostro Trentino.