«Che senso ha ora l’ampliamento?» 

Lega e affini ieri a Borgo. Dalledonne: «Sperimentano sulla pelle della gente»



BORGO. La Provincia continua a depotenziare il San Lorenzo, ma ad ottobre le cose cambieranno. Ne sono convinti gli esponenti di Lega Nord e del centrodestra trentino, riuniti ieri mattina davanti all'ospedale di Borgo per un presidio, a seguito della presa di posizione del sindacato degli infermieri "Nursing up" che denunciava la carenza di personale in chirurgia la notte e nei fine settimana (a seguito della riorganizzazione dei servizi partita lo scorso aprile), che comporta sovraccarico di lavoro ed una minor qualità delle prestazioni all'utente.

Presenti il segretario nazionale del Carroccio Mirko Bisesti, il segretario di circoscrizione Roberto Paccher, quelli della sezione di Borgo, onorevole Stefania Segnana, di Ospedaletto Danilo Perin, del Tesino Martina Loss e di Pergine Giancarlo Leonardelli. Non mancavano i consiglieri provinciali Alessandro Savoi, Claudio Cia e Walter Kaswalder, Enzo Erminio Boso, il sindaco di Borgo Fabio Dalledonne e il consigliere Rinaldo Stroppa. Alla finestra c’erano anche diversi dipendenti: «Volevano partecipare ma sono stati invitati a non farlo» afferma Paccher.

In discussione le «promesse mancate» della Provincia ed i conseguenti tagli dei servizi: dagli orari dei reparti dell’ospedale, «con chirurgia ridotta a day hospital», al taglio delle guardie mediche e del servizio prelievi.

Con la Segnana che ha ricordato i lavori di ristrutturazione e ampliamento dell'ospedale che partiranno nel 2019 e di come sia assurdo investire se poi si taglia sul personale. «Questa è la peggiore Giunta provinciale che abbiamo avuto negli ultimi 100 anni, da ottobre si cambia» ha assicurato Perin, mentre i consiglieri provinciali hanno ricordato che nella variazione di bilancio approvata la sera prima in Consiglio provinciale non è stata inserita la proposta di riaprire la guardia medica in Tesino, in Val di Ledro e in Valle di Cembra, come richiesto dalle opposizioni.

Dal canto suo il sindaco Dalledonne ha puntualizzato che la riorganizzazione del personale dell’ospedale è stata una scelta tecnica interna della direzione sanitaria di Borgo. «Non si fanno sperimentazioni sulla pelle dei cittadini. Come sindaci abbiamo lottato per avere il quarto ortopedico, arrivato a giugno, ma poi l'attività chirurgica si riduce a tre giorni a settimana. Manca un Oss al Pronto Soccorso di notte e la seconda macchina operativa per il 112: queste sono le emergenze». (m.c.)















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