Carzano rievoca il sogno che divenne una disfatta 

Nel fine settimana cade il 101° anniversario della mancata “Caporetto austriaca” che vide annientato il 72° Battaglione Bersaglieri. Celebrazioni di pace e amicizia


di Marika Caumo


CARZANO. Questo fine settimana si celebrano i 101 anni del Sogno di Carzano. Tanto è passato, infatti, da quella tragica notte tra il 17 e il 18 settembre 1917 che doveva essere una Caporetto austriaca ma che invece portò all'annientamento del 72° Battaglione Bersaglieri. La fallita azione di guerra italiana mise sul piatto un duro prezzo da pagare in termini di vite umane: centinaia gli uomini, di entrambi gli schieramenti, qui persero la vita.

«Ricordare un fatto di guerra per promuovere l'affratellamento dei popoli, in particolare tra gli ex nemici di un tempo, a Carzano, è ormai una consuetudine consolidata ed è toccante assistere all'abbraccio sincero, quasi liberatorio, tra i discendenti dei soldati italiani e di quelli austroungarici, a cent'anni di distanza dagli accadimenti», spiega Piera Degan, instancabile e tenace presidente del Comitato 18 Settembre 1917, associazione che da anni lavora costantemente per commemorare e riportare alla luce quel fatto, dando un nome ed un volto ai tanti soldati che qui combatterono.

Diversi i volumi usciti sul Sogno di Carzano, numerose le iniziative messe in campo fino ad oggi. Obiettivo? «Partire da un Sogno di vittoria, poi risoltosi in una bruciante sconfitta delle truppe italiane ad opera di quelle austroungariche, per rendere concreto e sempre presente un sogno di alta caratura, quello della pace tra i popoli, senza confini o condizionamenti», prosegue la Degan.

Dopo l'inaugurazione ieri della mostra "Il tempo della bellezza e della pace" in sala Volti, con le opere di Silvana Bellio (visitabile fino a domenica negli orari 10-12 e 16-18) si entra nel vivo delle celebrazioni.

Domani dalle 14.30 alle 18 nella sala polifunzionale si terrà il convegno di studi "I giorni di Carzano - seconda edizione" dedicato alla memoria del colonnello Luciano Salerno, membro del Comitato. Realizzato con il patrocino della Società Italiana di Storia militare di Roma e della Presidenza del Consiglio Regionale, nel convegno si parlerà di "Obiettivo Trento: le reali possibilità, nel corso del conflitto, di risolvere la guerra in Trentino" con Marco Cimmino, Pierpaolo Pozzato e Giovanni Punzo. A seguire, dalle 19, il ponte sul torrente Maso sarà luogo di ritrovo per la "Camminata per la pace" a ricordo dei caduti, con un messaggio di fratellanza. Una camminata organizzata dai giovani di Carzano e degli oratori di Spera, Scurelle, Strigno, Telve e Castelnuovo insieme ai loro cori giovanili ed al coro parrocchiale di Carzano. Ci saranno tappe di riflessione e le testimonianze dell'arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi, dell'arciduca Martino d'Austria-Este e dell'Oberst Manfred Schullern. La conclusione nella chiesa con il canto del Te Deum.

Domenica la commemorazione dei caduti, una "Giornata dell'amicizia e della fratellanza" che coincide con l'8° Pellegrinaggio Cremisi. Come da tradizione ci sarà l'ammassamento in piazza Ramorino alle 9 quindi l'arrivo della fanfara bersaglieri "Garibaldina" di Treviolo, in provincia di Bergamo e della banda folkloristica di Telve. Gli onori iniziali e l'alzabandiera lasceranno spazio alle 10 alla celebrazione della messa mentre alle 11 il momento ufficiale con i parenti di caduti e superstiti del Sogno. Alle 12.30 il pranzo al polifunzionale ed alle 14.30 il concerto dei bersaglieri di Treviolo.

Quali le attese? «Che giungano a Carzano numerosi "sostenitori", di vecchia e nuova frequentazione, a fare da supporto all'opera che il Comitato porta avanti da anni», conclude Piera Degan.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano