Lupi sui Monti Lessini, censiti tre branchi
I danni sono in calo. Sul versante veneto avvistato un branco con 5 cuccioli
ALA. Un branco in Lessinia, uno (o forse due) sul Carega e uno nuovo sul Baldo: sono questi i dati sulla presenza del lupo sulle montagne di Ala. Nel 2019 i danni da lupo sono diminuiti rispetto al 2018, almeno per il lato trentino dei Lessini. Questo - e tanto altro - è emerso durante la serata informativa sul lupo organizzata dal Comune di Ala, alla presenza dei tecnici provinciali, dei forestali e dell'assessora provinciale, Giulia Zanotelli.
I branchi sul territorio di Ala sono tre, come ha spiegato la guardia forestale Tommaso Borghetti. C'è la coppia originaria, composta da Slavc e Giulietta, con un probabile nuovo cucciolo. Questa coppia, da quando ha scelto come casa i Lessini sei anni fa, si è riprodotta tutti gli anni.
C'è poi un branco sul Carega, dove, grazie ad una foto trappola posizionata a Bocchetta Grole, è stato possibile contare la cucciolata: ben 8 nuovi individui (nel 2020 probabilmente la maggior parte di questi abbandonerà il gruppo, senza contare l'alta mortalità - 75% in media - nel primo anno di età). Sul versante veneto, invece, è stato avvistato un branco con 5 cuccioli, e ancora non è stato possibile accertare se si tratta degli stessi lupi o di un branco diverso. Infine, si è formata una coppia in destra Adige, sul Monte Baldo, che non sembra essersi ancora riprodotta, ma è presumibile lo faccia nel 2020. A livello regionale, come ha precisato Claudio Groff del Servizio foreste e fauna della Provincia e coordinatore per i grandi carnivori, ci sono 16 branchi tra Trentino e Veneto, a cui se ne aggiunge uno in Alto Adige ed uno in Friuli. I danni da lupo ad Ala nel 2019 sono consistiti in 26 ovini nei fondivalle (18 il 12 luglio in val di Ronchi), 1 manza morta ed una ferita, oltre ad un gregge che però era stato del tutto abbandonato a sé stesso in Carega (2 morte, 28 disperse). Tra queste predazioni c'è quella accaduta a Marani, in fondovalle, in gennaio.
Le azioni di prevenzione (recinzione mobile a malga Coe, recinzione semipermanente a malga Boldera, recinzione fissa e cani maremmani da guardiania a malga Riondera, recinzione fissa al Bec, recinzione mobile e box abitativo in Carega) hanno dato risultati positivi, azzerando in queste aree le predazioni. Le predazioni sono state molte di più sul lato Veneto (un centinaio di capi morti quest'anno).
«Nel 2019 - ha aggiunto Daniele Asson, forestale - in Trentino abbiamo avuto sinora 35 danni da lupo, per 34 mila euro di indennizzi: si sono molto ridotte rispetto al 2018, quando gli indennizzi furono 76 mila euro».