IL FATTO

Due cervi sbranati dai lupi in Vallarsa

Hanno scavato sotto la rete di protezione, a Camposilvano. Uno dei gestori: "In circa vent’anni non abbiamo mai avuto predazioni". Il sindaco Plazzer: "C'è timore tra i residenti"



VALLARSA. Due cervi sbranati dai lupi in Vallarsa. È la quarta volta che il lupo entra nel recinto dei cervi a Camposilvano da due giorni prima di Natale ad oggi.

La terza incursione si è verificata nella notte tra sabato e domenica, ed è stata ammazzata una grossa femmina di cervo, dal peso di circa un quintale e mezzo. E ieri mattina nel la riserva privata è stata trovata un’altra femmina, un po’ più piccola, anch’essa sbranata dai lupi.

Mauro Stoffella, uno dei quattro appassionati che gestisce la riserva di Camposilvano, racconta scoraggiato: «In circa vent’anni, non abbiamo mai avuto predazioni. È iniziato tutto il 23 dicembre, con l’uccisione di un cervo cucciolo, poi altri quattro prima dell’Epifania. Con gli ultimi due degli ultimi giorni abbiamo perso 7 animali su 14, e a questo punto stiamo riflettendo sull’opportunità di proseguire con questa impresa, perché con questo ritmo rimarremo presto senza cervi».

Le difese messe finora in atto non sono servite molto. «Abbiamo installato dei dissuasori acustici attorno al recinto. Sono in sostanza degli altoparlanti automatizzati che trasmettono dei rumori di disturbo, che dovrebbero spaventare i lupi. Per un periodo hanno funzionato, ma ora si sono abituati e non hanno alcuna paura». Per entrare nel recinto, un reticolato rinforzato nel bordo inferiore da un robusto cordino m’acciaio, i lupi hanno scavato sotto la rete.

Una preoccupazione di cui si fa carico il sindaco di Vallarsa Massimo Plazzer, che appena saputo delle due nuove predazioni da lupo ha chiamato la Provincia. «Ho parlato con l’assessore all’agricoltura e alle foreste Giulia Zanotelli, che mi ha dato appuntamento per domani. Da parte della giunta mi pare ci sia attenzione. È vero che finora i lupi non hanno attaccato l’uomo, ma a Camposilvano, che è la frazione più isolata e distante dalla città, li vedono girare da qualche mese. È naturale che ci sia timore tra i residenti».













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