Cantina Mori contro Ala, la lite finisce in Cassazione
Oggetto dello scontro l’Ici non pagata negli anni 2009 e 2010 per un fabbricato Secondo la “Colli Zugna”era esente ma per il Comune no e chiede tassa e multe
MORI. Bega in corso sull’Ici arretrata, con risultati alterni, tra la Cantina Mori Colli Zugna (già titolare di una lunga battaglia con il Comune moriano) e il Comune di Ala. Che c’entra Ala? C’entra per il fatto che la Cantina, negli anni d’imposta 2009 e 2010, risultava in possesso a titolo di usufrutto di un immobile censito come categoria d1 (opifici), con rendita 16.628 euro. «Relativamente a entrambi gli anni d’imposta – scrivono dalla Giunta alense riguardo alla Cantina – il contribuente dichiarava l’immobile esente ai fini dell’ Ici, ritenendolo in possesso dei requisiti di “immobile rurale strumentale” e conseguentemente non provvedeva a versare la relativa imposta». La Corte di Cassazione, però, intervenuta in un quadro normativo confuso, ha stabilito che solo agli immobili iscritti in catasto in categoria “010” possano qualificarsi quali “immobili rurali strumentali”. Sulla base di tale principio, nel 2014 il Comune ha contestato alla Mori Colli Zugna le violazioni di “infedele denuncia” e “omesso versamento dell’imposta comunale sugli immobili”, emettendo le relative sanzioni per gli anni 2009 e 2010. Nel 2015 la Cantina ha fatto ricorso alla commissione tributaria provinciale, sostenendo che l’immobile fosse in possesso dei requisiti per il riconoscimento di immobile “rurale strumentale" e conseguentemente esente dal tributo. Nel 2016 la commissione ha respinto il ricorso (condannando la Cantina a rifondere le spese di giudizio per 800 euro). A quel punto però la cooperativa ha fatto appello alla commissione tributaria regionale, che nei mesi scorsi ha dato ragione alla Cantina, compensando le spese di primo e di secondo grado. A questo punto è il Comune a fare appello, ricorrendo alla Cassazione. Dell’incombenza è stato incaricato l’avvocato Francesco Vannicelli con studio a Roma. (m.cass.)