Un caffè (finalmente) seduti al bar: i primi clienti già all'alba
Qualcuno si è presentato per assaporare un espresso nei tavolini all'aperto attorno alle cinque
TRENTO. Dopo il gran lavoro dei giorni scorsi - con titolari e collaboratori impegnati nelle pulizie degli spazi, di tavoli, sedie, fioriere e suppellettili, finalmente stamattina (19 aprile) - con qualche temerario già alle 5 - si sono aperti i plateatici dei bar e più tardi apriranno quelli dei ristoranti.
Anche inviati di trasmissioni e tg nazionali sono “saliti” in provincia per documentare la riapertura autonoma del Trentino.
Infatti in Trentino, per delibera del presidente Maurizio Fugatti, anticipando di una settimana quello che avverrà in tutto il territorio nazionale, si è potuto tornare a gustare il caffè, fare colazione, prendere l’aperitivo seduti ai tavoli all’esterno degli esercizi pubblici.
La giunta provinciale, infatti, aveva approvato, in seduta straordinaria la delibera che consente a bar e ristoranti, a partire da oggi, lunedì, nella fascia oraria 5-18, di effettuare il servizio al tavolo all'aperto. Come annunciato venerdì dal presidente Fugatti, ci si avvale della legge del 13 maggio scorso, con particolare riferimento al passaggio che recita testualmente: “Per consentire la ripresa delle attività economiche, incrementando nel contempo la sicurezza di operatori e clienti, la Giunta provinciale può dettare prescrizioni di carattere organizzativo e sanitario anche ulteriori rispetto a quelle individuate nell'ambito dei protocolli condivisi di regolamentazione sottoscritti tra il Governo o i ministeri e le parti sociali”.
“Queste prescrizioni - prosegue la norma - non possono derogare ai principi e alle linee generali dei suddetti accordi e sono adottate, previa valutazione dell'evoluzione dell'epidemia sul territorio, sentite le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, anche per consentire la riapertura di determinate attività in modo anticipato rispetto a quanto previsto dalla disciplina statale”.
Per Fugatti “è una sperimentazione, anche rispetto a quello che sta decidendo il Governo in queste ore. È una forma di autonomia”.