WOJTYLA BEATOIl Trentino ricorda il papa che amava le montagne / Foto

Le sciate sull'Adamello, il raccoglimento davanti alle vittime della tragedia di Stava, la visita pastorale a Trento del 1995: immagini e ricordi di un pontefice che aveva le vette nel cuore


Mauro Lando


TRENTO. Anche il Trentino partecipa idealmente alla beatificazione di papa Wojtyla. Cinque volte, nel corso del suo lungo pontificato dal 1978 al 2005, Papa Giovanni Paolo II è stato a Trento, o in Trentino, oppure in prossimità dei confini provinciali.

Per lo più arrivò per ragioni squisitamente religiose e pastorali, ma non mancò il momento turistico - sportivo quando nel 1984 si concesse una sciata sulle nevi dell'Adamello.

Il momento più solenne fu certamente nel maggio 1995 quando il Beato Karol Wojtyla venne a Trento per proclamare Beato Giovanni Nepomuceno de Tschiderer, principe vescovo dal 1832 al 1860. Nella spianata dell'interporto, allora non completamente edificato, centomila fedeli convennero da tutto il territorio per assistere alla solenne celebrazione.

Se quello fu il momento più alto della presenza del Papa nell'ambito della Diocesi non prive di significato furono le altre occasioni in cui si affacciò sul Trentino.
In particolare si ricordano le sue escursioni sull'Adamello in compagnia del presidente della Repubblica Sandro Pertini, le sue sciate. E nel 1988 Wojtyla rese omaggio alle vittime della tragedia di Stava.













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