Vitalizi, nomi top secret Avanzo: non diffondeteli

La presidente fornisce al M5S gli elenchi di chi ma avverte: non sono pubblici Degasperi: «Inaugurata la nuova stagione dell’oscurantismo in salsa Patt»


di Chiara Bert


TRENTO. Restano top secret gli elenchi con i nomi dei consiglieri ed ex consiglieri che hanno restituito le somme dei vitalizi come prevede la legge 4 del 2014 e di quelli che invece non hanno restituito il dovuto. Così ha deciso la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo, che ha sì fornito i nomi al consigliere del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi - che a febbraio ne aveva fatto richiesta presentando un’interrogazione - ma nella sua risposta ha chiarito che queste informazioni non possono essere rese pubbliche.

«La presidentessa della Regione inaugura la nuova stagione dell’oscurantismo in salsa Patt. Fornisce i dati e mi sfida a non pubblicarli», è il commento tagliente del consigliere grillino, che sulla sua pagina Facebook ha pubblicato integralmente la risposta fornita da Avanzo.

Un mese fa la presidente in una nota aveva fatto il punto sulle somme finora restituite alla Regione, un totale di 9,7 milioni di euro, e di quelle - 6,7 milioni - che ancora mancano all’appello. Sono 39, su 127, i consiglieri ed ex che non hanno ridato indietro quanto richiesto. Si tratta però solo di cifre complessive. Sui nomi la presidente Avanzo ha fin qui mantenuto una linea diversa da quella del suo predecessore Diego Moltrer, che lo scorso settembre aveva reso pubblico il primo parziale elenco di 18 consiglieri che avevano restituito le somme eccedenti. «Il mio obiettivo è di poter dare i nomi perché parliamo di soldi pubblici. Ma prima di divulgarli voglio essere sicura di non ledere diritti di privacy e per questo sono in attesa di una verifica legale che arriverà in tempi brevissimi», aveva dichiarato Avanzo il 17 febbraio al Trentino. In attesa di risposte, la presidente non cambia idea. Anzi, nel consegnare gli elenchi ai rappresentanti del M5S, li mette in guardia citando un parere dell’Avvocatura dello Stato del 29 dicembre scorso: «Le informazioni richieste attraverso interrogazioni consiliari vengono fornite in via esclusiva agli interroganti, trattandosi di un diritto di accesso e di informazione funzionale all’esercizio del mandato. Si ricorda che qualsiasi ulteriore diffusione e il corretto uso delle stesse informazioni ricevute nell’esercizio della funzione ispettiva, rientra nella responsabilità diretta e personale degli interroganti». In sintesi: i consiglieri hanno diritto a vedere i nomi, ma non i cittadini. «Cercheremo di capire cosa fare», spiega Degasperi, «non posso rischiare di prendermi decine di denunce».

Ma la delusione del consigliere 5 Stelle non si limita solo alla mancata trasparenza. «Interessante sapere che la Regione è tuttora inerte sul fronte giudiziario, non c’è nessun intervento per recuperare gli anticipi non restituiti», commenta Degasperi di fronte alla risposta fornita dalla presidente del consiglio. Nei confronti di chi, dopo i 90 giorni previsti dalla legge, non ha restituito quanto dovuto, Avanzo spiega che «l’Ufficio di presidenza sta verificando ogni via percorribile, ma in attesa della risposta definitiva da parte di Trentino Riscossioni (sul recupero coattivo dei crediti, ndr) non sono state intraprese iniziative giudiziarie».

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