Vitalizi: consulenze e legali, il conto è di 380 mila euro
Le cifre della presidente del consiglio regionale Avanzo a Degasperi (M5S). Oltre alle parcelle per la difesa nei ricorsi, spesi 75 mila euro per studi e pareri
TRENTO. Consulenze, pareri e prestazioni legali relative ai vitalizi sono costate alla Regione qualcosa come 380 mila euro. Il conto lo ha fatto il consigliere del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi, sulla base dei dati forniti ieri, in risposta a una sua interrogazione, dalla presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo.
Nell’ordine, al capitolo consulenze, allo studio attuariale Visintin e associati di Trieste, per un’analisi e valutazione del metodo di calcolo utilizzato per determinare il valore attuale dei vitalizi dei consiglieri regionali, il consiglio regionale ha liquidato 19.200 euro di compenso, oltre a spese generali e oneri di legge. Altri 20 mila euro sono andati allo studio tributario Procopio di Roma, a cui è stato affidato l’incarico di esaminare i riflessi tributari legati alla capitalizzazione degli assegni vitalizi.
Per elaborare le leggi regionali di riforma dei vitalizi, le leggi 4 e 5 del 2014, sono stati commissionati dall’Ufficio di presidenza del consiglio tre pareri. Il primo a Franco Gallo, ex presidente della Consulta, a cui è stato chiesto un parere in tema di trattamento economico e regime previdenziale dei consiglieri: il compenso è stato di 25 mila euro più Iva e oneri fiscali. Allo studio attuariale del professor Riccardo Ottaviani di Roma è stato affidato un parere sull’attualizzazione dei vitalizi: compenso 4 mila euro.All’avvocato Paolo Biavati di Bologna sono stati pagati 5 mila euro per un parere sull’applicazione della legge.
C’è poi il corposo capitolo dei contenziosi con gli ex consiglieri che si oppongono alla restituzione: per le controversie al Tar la spesa per la difesa degli avvocati Falcon e Corvaja è stata di 10 mila euro, più altri 12 mila è il preventivo per il secondo grado. Per le 41 controversie promosse al tribunale, agli stessi due avvocati sono stati liquidati 15.400 euro di acconto su un preventivo di 154 mila euro. Altri 10.200 euro costerà la difesa per i ricorsi in Cassazione.
A Luca Nogler, ordinario di diritto del lavoro, sono stati affidati due incarichi di supporto dei legali: 15 mila euro il compenso lordo. Infine: a Corvaja sono andati 7.350 euro per la difesa nel ricorso promosso al Tar dal M5S per annullare la legge 6 del 2012, e 3.500 euro per il ricorso straordinario al Capo dello Stato.
«Le leggi con le quali ci si proponeva di riformare i vitalizi sono due - commenta Degasperi (M5S) - la prima ha dovuto essere subito riformata perché inadeguata, la seconda si è rivelata una sorta di colabrodo, tanto che a quasi due anni dall’entrata in vigore non è ancora riuscita ad esplicare completamente i suoi effetti visti i numerosi ricorsi. Ebbene, per queste due leggi il totale dei compensi per consulenze e contenzioso ammonterebbe a oltre 300 mila euro, ai quali vanno aggiunti cassa previdenziale e Iva. Senza contare i rimborsi spese dunque, avvocati e legulei (rigorosamente esterni) sarebbero costati oltre 380 mila euro. Insomma, non solo i vitalizi (e gli anticipi) resistono a tutt'oggi, ma siamo anche riusciti a spendere ulteriore denaro pubblico».