Vitalizi, braccio di ferro. E Passerini accusa Moltrer
Il presidente incontra Pahl: «Tagli ridotti del 2,8%, saranno di 43,8 milioni». Ma l’ex consigliere: «Nel testo i risparmi finanziano la riforma, non il welfare»
TRENTO. È ancora braccio di ferro sui tagli ai vitalizi d’oro, in vista della giornata di venerdì quando torneranno a riunirsi i capigruppo regionali, questa volta - si spera - per dare il via libera al disegno di legge che dovrebbe approdare in aula a inizio luglio. Dopo l’ufficio di presidenza di lunedì sera, ieri il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer ha incontrato i vertici dell’associazione degli ex consiglieri ed ex parlamentari, ieri rappresentati dal presidente Franz Pahl, il vice Dario Pallaoro, l’ex senatore Oskar Peterlini e Claudia Piccoli. Un incontro per spiegare ancora una volta il senso dell’intervento retroattivo sui vitalizi che da settimane ha scatenato la durissima reazione degli ex, pronti a presentare ricorso contro la nuova legge che chiederà loro indietro parte delle maxi-liquidazioni.
Il tentativo di Moltrer, dopo quello di Kompatscher nei giorni scorsi, di rendere meno amara la pillola e di scongiurare un’ondata di ricorsi. «Ho spiegato cosa intendiamo fare - spiega il presidente del consiglio - e gli ex consiglieri hanno capito che l’entità dei tagli non sarà del 50% come qualcuno temeva. Le decurtazioni saranno diverse per ogni consigliere, calcolate sulla base di un’interpretazione autentica dell’attualizzazione contenuta nella legge del 2012, rapportate alla speranza di vita di ciascuno. Ho anche chiarito loro che il 20% di taglio dell’assegno vitalizio sarà applicato sull’importo lordo e che le tasse pagate su quanto ricevuto saranno scalate dalle somme che dovranno essere restituite alla Regione». Gli ex hanno ascoltato e in attesa di avere un testo definitivo del disegno di legge, hanno rinviato la conferenza stampa prevista per oggi, convocando per il 12 giugno l’assemblea dell’associazione. «Il presidente Pahl - si legge in una nota - ha ribadito nuovamente i motivi della difesa dei diritti legalmente maturati degli ex consiglieri». Dunque pochi spiragli.
Rispetto alla prima versione del disegno di legge, la proposta è comunque stata ammorbidita, applicando tassi di sconto a scavalco tra il 2012 e il 2013, quest’ultimo anno più favorevole per i beneficiari dei vitalizi. «I tagli saranno ridotti in media del 2,8% rispetto alla prima proposta e alla fine rientrerà nelle casse regionali 43,8 milioni, circa 1,2 milioni in meno rispetto ai 45 previsti», ha chiarito ieri Moltrer. Ma sulla destinazione di questi soldi va all’attacco l’ex consigliere Vincenzo Passerini, tra i pochi ad aver restituito le somme ricevute: «La giunta regionale, varando la propria proposta di riforma dei vitalizi, aveva fatto una scelta di enorme importanza: i tagli, le restituzioni, i risparmi della riforma, in particolare quelli sui 50 milioni destinati agli ex consiglieri sulla base dell’infelice legge del 2012, sarebbero confluiti in un fondo a sostegno dell’occupazione, delle famiglie e delle persone in difficoltà. Era un atto concreto per dire ai cittadini: scusateci, abbiamo sbagliato, correggiamo questa vergogna, rinunciamo a una parte dei nostri privilegi e destiniamo questi soldi a chi ne ha più bisogno. Un gesto di riscatto. Che ora però è sparito dal disegno di legge attualmente in discussione e passato attraverso i filtri dell’ufficio di presidenza e dei capigruppo». Sotto accusa l’articolo 18 del ddl dove si dice che gli oneri della riforma (per le pensioni dei futuri consiglieri) saranno finanziati con i risparmi della riforma stessa. «La volontà del legislatore è chiara, i soldi restano a noi», accusa Passerini, che chiede di ripristinare il fondo. Richiesta che per altro era già stata avanzata dalla maggioranza nell’ultimo incontro dei capigruppo. (ch.be.)