Visite private, ecco i medici da record
Fino a 2 mila prestazioni in libera professione all’anno, oltre al normale impiego pubblico: sono i primatisti del camice bianco
TRENTO. Più di 2 mila prestazioni sanitarie specialistiche in libera professione in un anno, oltre alla normale attività lavorativa. E’ possibile? Non solo è possibile, ma è la soglia che hanno superato un paio di medici dell’azienda sanitaria di Trento, seguiti da vicino da altri colleghi primatisti della visita privata che con questi ritmi, date le tariffe, aumentano di molto la già ricca busta paga da dipendenti pubblici della sanità trentina. I dati sono stati pubblicati nei giorni scorsi dall’azienda sanitaria e - per la prima volta - comprendono l’attività di tutti i medici che lavorano anche in “libera professione intramuraria” (questa la definizione precisa) e non solo dei primari. In totale parliamo di quasi 400 medici, poco meno della metà del totale.
La classifica dei medici che effettuano più visite
In vetta alla classifica (che riportiamo nella tabella accanto) c’è il dirigente Domenico Gaetano che - oltre all’attività svolta nel distretto sanitario di Tione - si occupa anche privatamente di medicina del lavoro. Seguono numerosi professionisti specializzati per lo più in ginecologia e cardiologia: sono una ventina quelli che, secondo l’azienda sanitaria, effettuano in libera professione più di mille prestazioni all’anno. Di che si tratta? Il rapporto dell’azienda sanitaria distingue tra “prime visite”, “visite di controllo” e “altre prestazioni”.
Quindi non è corretto parlare esclusivamente di visite, ma nel caso della ginecologa Maria Carmen Carbone (2.313 prestazioni all’anno) il problema non si pone: si tratterebbe infatti di visite (1.657 prime visite e 656 visite di controllo) senza prestazioni di altro tipo. Nel caso del primario Cornelio Bertagnolli (che già in passato aveva voluto specificare con esattezza la natura della sua attività) risultano invece 1.745 prestazioni annuali divise in “prime visite” (739), “visite di controllo” (136) e “altre prestazioni” (870) che probabilmente sono retribuite meno delle visite che - tariffe alla mano - costano 139 euro.
Apss Trento - Numero attività in libera professione
Alla fine sono 100 mila le prestazioni in libera professione garantite ai pazienti trentini paganti, che portano nelle casse dell’azienda circa 10 milioni di euro all’anno, che però solo in percentuale variabile fra il 5 e il 30 per cento restano nelle casse della sanità trentina (la maggior parte naturalmente viene trattenuta dai medici). Sono tante? Dall’azienda sanitaria fanno sapere che la libera professione intramuraria in Trentino (al di là di alcune situazioni effettivamente da primato) è inferiore ad altre realtà sanitarie e viene comunque tenuta costantemente sotto controllo. L’accordo con i medici prevede che non possa essere superata in libera professione l’attività svolta nell’ambito del pubblico impiego e che non ci siano ripercussioni sui tempi d’attesa.