Vilipendio di nazione e bandiera, condanna per un trentenne
TRENTO. È un reato poco comune, se non in campo politico. Ma c'è ancora chi viene incriminato e condannato per vilipendio della bandiera e della patria. Un reato commesso, sembra di capire dalla...
TRENTO. È un reato poco comune, se non in campo politico. Ma c'è ancora chi viene incriminato e condannato per vilipendio della bandiera e della patria. Un reato commesso, sembra di capire dalla ricostruzione della vicenda, da una persona in stato di alterazione alcolica e non per una personale acredine nei confronti della “madre patria”. Tutto avviene il 25 gennaio scorso, quando un 32enne di Lavis viene fermato da una pattuglia della polizia stradale in via Torre Verde, a Trento, alla guida di una Audi Tt di proprietà del padre. Ha l'“alito vinoso” e viene accompagnato in questura per essere sottoposto all'alcoltest. L'uomo però tergiversa e inizia a imprecare in maniera ingiuriosa. Le sue frasi gli valgono una doppia denuncia: per vilipendio della nazione italiana, quando afferma che “l'Italia è tutta una merda” e per vilipendio della bandiera nazionale, quando esclama: “Questa bandiera mi fa schifo e ci sputo sopra...”. Poi viene compiuto l'accertamento con l'alcoltest, che rileva un valore di 1,77 grammi per litro, più del triplo del consentito. L'esito dell'esame non piace al 32enne, che – secondo l'accusa – sfoga la sua ira contro gli operatori di polizia, pronunciando frasi definite dal capo di imputazione minacciose e ingiuriose. Una reazione che costringe all'intervento altri poliziotti, che cercano di “contenere” l'uomo, il quale pronuncia anche la frase “ve la faccio pagare”. Una serie di comportamenti che gli sono valsi anche l'imputazione per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri in tribunale la sentenza. L'uomo, difeso dall'avvocato Claudio Tasin, viene condannato a 8 mesi di reclusione trasformati in 16 mesi di libertà controllata, per la guida in stato di ebbrezza, a 4 mesi e mille euro di ammenda, trasformati in 248 giorni di lavori di pubblica utilità presso la fondazione Montel di Pergine.