Via i sigilli dalla Cantinota ma c’è l’obbligo dei lavori

Notificato il decreto del pm Russo ai titolari del locale, che hanno versato una cauzione e si sono impegnati a insonorizzare il soffitto dell’ingresso



TRENTO. Una scena già vista: oggi i vigili urbani toglieranno i sigilli alla Cantinota. Il pm Carmine russo ha emesso un decreto di “restituzione di cose sequestrate”, che di fatto consentirà la riapertura del locale, ma senza la possibilità di fare musica e ballare. Un provvedimento legato ad alcune prescrizioni: il titolare ha infatti assunto l'impegno di compiere, entro 60 giorni, i lavori di insonorizzazione che saranno indicati dal perito della procura. «Faremo il controsoffitto in cartongesso nell'atrio del locale (sotto gli alloggi dei vicini, ndr), mentre siamo già intervenuti sugli impianti di aerazione», spiega il legale Matteo Benvegnù. Il decreto è stato notificato alle parti ieri pomeriggio, contestualmente al versamento di una cauzione, a garanzia dell’effettivo compimento delle opere.

Lo storico locale di via S. Marco si ritrova con gli ingressi sbarrati e con i sigilli apposti a tutte le porte d'accesso da mercoledì. Mauro Ioniez, cogestore, assieme a suo figlio Filippo, della Cantinota, nei giorni scorsi aveva espresso l’auspicio che fossero tolti i sigilli per far tornare a lavorare 7 dei dipendenti.

Il Tribunale del riesame aveva accolto il ricorso della Procura contro il provvedimento di parziale dissequestro del locale (il locale discoteca era stato sequestrato a fine novembre) ed aveva ordinato la chiusura totale dell'esercizio. L'avvocato degli Ioniez aveva risposto presentando istanza di dissequestro del solo ristorante al pubblico ministero Carmine Russo.

I gestori del locale hanno già acquistato il cartongesso e si dichiarano pronti a fare tutti i lavori necessari. Quindi, a partire da oggi, la Cantinota dovrebbe tornare ad aprire.

Per il dissequestro del pianobar e della discoteca i tempi saranno più lunghi. La Procura vorrà verificare l'effettiva esecuzione dei lavori e la diminuzione dei rumori.

La vicenda ormai si dilunga da tempo. Tutto inizia con la denuncia degli inquilini che lamentano di venire disturbati dalla musica e dai rumori che provengono dalla Cantinota. La procura chiede il sequestro ma il gip dice no. Ed è sempre la procura ad impugnare il provvedimento davanti al tribunale del riesame che invece dice sì e quindi arrivano i sigilli alla Cantinota che vengono apposti sulla porta del locale di via San Marco il 29 novembre. La difesa della famiglia Ioniez annuncia il ricorso in cassazione ma intanto - due ore l'intervento con i sigilli della municipale - presenta anche ricorso al gip. Che spariglia di nuovo le carte decidendo che il locale può essere parzialmente aperto. Sigilli quindi solo per la consolle (e di conseguenze all'attività di discoteca) ma il piano bar e il ristorante possono riaprire. E siamo così arrivati al 3 dicembre. Ma non è finita. Perché contro il parziale dissequestro presenta ricorso al tribunale del riesame la procura. Che con l'ordinanza della settimana scorsa si è vista dare ragione e quindi la terza data è quella del 22 gennaio, giorno dei secondi sigilli per il ristorante - piano bar - discoteca di via San Marco.













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