Vertice delle autonomie: ecco le richieste a Monti

Incontro a Borghetto tra i presidenti Dellai, Durnwalder, Tondo (Friuli Venezia Giulia) e Rollandin (Val d’Aosta). Con tre richieste e una clausola di salvaguardia



BORGHETTO. Rivedere la norma che riduce la spesa sanitaria nelle Regioni che la finanziano interamente, riconoscere la compartecipazione già assicurata con l’Accordo di Milano, inserire nel testo di legge una norma di salvaguardia: questi i tre punti concordati dai Presidenti di Trentino, Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia nel vertice delle autonomie speciali dell’arco alpino svoltosi oggi pomeriggio a Borghetto all’Adige.

Un incontro urgente tra le quattro autonomie speciali che già hanno sottoscritto patti finanziari con lo Stato (Trento e Bolzano nel 2009 con l’Accordo di Milano) “per concertare iniziative da portare avanti assieme alla luce delle misure di risparmio e spendine review varate dal Governo”. Così Lorenzo Dellai e Luis Durnwalder, il collega aostano Augusto Rollandin e il friulano Renzo Tondo hanno sintetizzato il vertice straordinario svoltosi a Borghetto all’Adige. Un’ora con i funzionari delle rispettive istituzioni per mettere a punto i prossimi passi da presentare al Governo Monti e in sede parlamentare, “perché le nostre autonomie sono un’esperienza positiva ma qui si corre il rischio che una serie di misure che sembrano quasi avere un carattere punitivo travolga le nostre buone pratiche”, hanno concordato i Governatori.

L’obiettivo immediato di Trentino, Alto Adige, Val d’Aosta e Friuli Venezia Giulia – le autonomie speciali che già hanno applicato la legge sul federalismo e garantito sacrifici finanziari cospicui – è quello di cercare di correggere il decreto Monti in sede di conversione in legge in Parlamento. Tre sono le piste lungo cui muoversi: l’eliminazione della norma “assurda” (Dellai) che riduce la spesa sanitaria già interamente a carico dei bilanci provinciali, “visto che la spesa sanitaria è finanziata al 100% dalle autonomie e non riceve un euro dallo Stato”. In secondo luogo, si chiede che lo Stato riconosca la necessità che il concorso al risanamento pubblico tenga conto di quanto già assicurato dai precedenti accordi Governo-autonomie. Infine, come ha ribadito Durnwalder, “chiediamo che nel testo finale venga inserita una norma di salvaguardia in merito alla compatibilità della legge con lo Statuto e le norme di attuazione. L’Autonomia è nella Costituzione, chiediamo il rispetto delle forme e dei contenuti, quindi del metodo e delle competenze.”

Se non verranno approvati emendamenti specifici (e un impegno in tal senso verrà chiesto anche ai parlamentari regionali delle quattro autonomie speciali) si aprirà la strada ai ricorsi alla Corte costituzionale. “Con una lettera al presidente Monti e la richiesta di riattivare i tavoli bilaterali per negoziare con le autonomie confidiamo che il Governo voglia avviare un dialogo”, hanno detto i Governatori. Durnwalder ha voluto ricordare che proprio a vent’anni dalla chiusura della vertenza internazionale “ci troviamo in una fase molto delicata della nostra autonomia. Vienna? Non andremo certo a lamentarci con l’Austria per i tagli, l’esigenza di risparmiare è chiara a tutti. Ma se se vengono intaccati i principi dell’autonomia, se non viene rispettato lo Statuto ancorato a livello internazionale, allora informare Vienna, cofirmataria della quietanza, diventa giustificato.”

(Nella foto, davanti alla Tenuta San Leonardo di Borghetto: Renzo Tondo, Luis Durnwalder, Lorenzo Dellai e Augusto Rollandin)













Scuola & Ricerca

In primo piano