Valsugana: "Diossina, il Trentino sta male"

I medici Isde e l'avvocato Giuliano contestano ancora una volta la Provincia



BORGO. Latte materno «pulito», nelle vicinanze dell'Acciaieria? Meglio Borgo di Trento? Chiedetelo ai Medici per l'Ambiente, il gruppo affiliato all'International Society of Doctors for the Environment. La sortita dell'Azienda sanitaria provinciale e dell'Istituto Superiore di Sanità - ennesimo sforzo per tranquillizzare la popolazione che vive fianco a fianco con l'impianto produttivo di Borgo - ha innescato la contraerea sempre appostata dell'Isde. Maria Elena Di Carlo, Marco Rigo, Roberto Cappelletti, Piergiorgio Iobstraibizer e Massimo Cecconi evidenziano anzitutto un secondo movente del dossier: «La necessità - dicono - di ricostruire un'immagine di affidabilità dell'istituzione provinciale, gravemente compromessa dalla gestione delle vicende ambientali, Zaccon ed Acciaierie Valsugana in particolare». Le indagini realizzate con l'esame del capello nei bambini prima ed ora sul latte materno secondo l'Isde hanno sortito un esito «assolutamente scontato, essendo utili forse solo a far emergere o meno situazioni di carattere emergenziale ma non quelle di contaminazione diffusa eterogeneamente a basse dosi. Tant'é, si deve ricordare, che i campioni di latte vaccino da noi analizzati davano risultati diversi a seconda della localizzazione delle stalle. Il latte si conferisce tutto alla centrale di Trento che poi lo ridistribuisce in tutta la provincia. Siccome le diossine vengono veicolate attraverso la catena alimentare, non si capisce come la popolazione della Valsugana dovrebbe essere diversamente esposta rispetto a quella di Trento».
Come a dire: le mamme di Borgo bevono lo stesso latte di quelle di Trento, ergo gli eventuali effetti nocivi non possono essere diversi.
«Non è attendibile uno studio che non differenzi i campioni analizzati sulla base della reale esposizione, ossia la distanza dalla fonte. Viene falsamente data, insomma, un'immagine di assoluta normalità anche laddove si nascondono sacche di inquinamento grave e pericoloso».
Esterna con durezza anche l'avvocato Mario Giuliano, che rappresenta 54 cittadini nella causa relativa alla discarica di Monte Zaccon e 560 cittadini in quella contro l'Acciaieria Valsugana per le emissioni nocive.
«Che i livelli di diossina nel latte delle mamme di Trento siano più alti di quelli della mamme di Borgo non dimostra affatto - afferma il legale - che l'acciaieria sia estranea alla contaminazione registrata in Valsugana. Scandaloso è che l'assessore provinciale Rossi e il direttore dell'Apss Flor rassicurino sulla base di dati che evidenziano come l'inquinamento di Borgo sia al livello di Milano e quello di Trento sia il peggiore mai rilevato in Italia. Assessore e direttore sottacciono altresì che quei livelli di diossina sforano tutti il limite di tollerabilità stabilito dall'Oms e lo sforano fino a circa 20 volte a Borgo e fino a circa 50 volte a Trento, considerando i valori massimi (Isde e Nimby calcolano invece valori medi 8 e 11 volte superiori ai parametri Oms, superiori a città come Milano e Roma, n.d.r.). Assessore e direttore dicano da dove viene tutta questa diossina che c'è a Trento e che chi di dovere riconsideri la scelta di fare un inceneritore in un posto già sovraesposto agli inquinanti».

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