Una trentina sul palco con Springsteen

Ad Oslo Elisa Bort viene presa per mano da “The Boss”. Poi balla cinque minuti con il suo idolo, il chitarrista Van Zandt


di Gianfranco Piccoli


TRENTO. Immaginatevi nella camera da letto, davanti al poster del vostro «idolo» (un cantante, un attore, un calciatore...) a fantasticare scene che resteranno solo nel film della vostra immaginazione. Fino a quando l’età adulta non vi riporta sul pianeta terra e quelle fantasie si trasformano in ricordi che fanno sorridere. O si trasformano in sogni da «grandi».

Elisa Bort, ventottenne trentina di Povo (è laureata da poco con il massimo dei voti in Gestione e conservazione dei beni culturali), ha avuto un grande merito. Quello di continuare a sognrare. A 13 anni sono risuonate nelle sue orecchie le note di Glory Days, uno dei più noti successi di Bruce Springsteen. E da allora è stato amore. Amore per la musica del Boss, e amore - soprattutto - per il chitarrista che da sempre accompagna Springsteen, ovvero Steve Van Zandt, americano di nascita, italo-olandese di origine. Dieci giorni fa Elisa ha coronato il suo sogno a Oslo: Bruce ha preso per mano Elisa, l’ha portata sul palco e per cinque-minuti-cinque ha danzato di fronte a 50.000 mila persone insieme a Steve. Il video di questo ballo (e dell’abbraccio con Bruce) ora impazza su You Tube.

Visto da fuori, qualcuno potrebbe obiettare che sarebbe stato meglio ballare con Bruce... «Ma a me piace il chitarrista», conferma Elisa, felicemente fidanzata da nove anni: «Il moroso? Non può far altro che sopportare», spiega.

Quei cinque minuti sono stati il coronamento di un lungo corteggiamento... «Ho una grande passione per Bruce e Steve. Il primo concerto l’ho visto nel 1999, in tutto ne avrò seguiti una cinquantina, sette solo quest’anno: a Milano, Firenze, Trieste, Londra, Goteborg e, ovviamente, Oslo, lo scorso 21 luglio».

Nel video si vede Springsteen che prende dalla tua mano un cartello con la scritta: «Bruce let me dance with Steve»: «Quel cartello, con un altro con la foto di Steve, me lo porto dietro dal 2003 e ogni volta lo espongo ai concerti. Mi sono innamorata di Steve quando l’ho visto sul video di Glory Days e da allora il mio obiettivo era di incontrarlo. Sono riuscita per la prima volta nel 2007, all’esterno dell’hotel di Milano dove alloggiava. Poi ci siamo visti altre volte».

Il ballo però...: «Tutte le volte mi sono portata il cartello. Lui mi vedeva e sorrideva: ormai ero diventata un volto familiare. Da qualche tempo Bruce ha ricominciato a ballare con una ragazza del pubblico durante Dancing In The Dark. Io ci speravo...». Ad Oslo cos’è successo? «Mio fratello mi ha presa sulle spalle, Bruce mi ha vista, ha preso il cartello e poi mi ha accompagnata sul palco. Sono rimasta cinque minuti a ballare con Steve, davanti a 50.000 persone».

Cosa ti ha detto il chitarrista quando lo hai incontrato sul palco: «Ci eravamo incrociati la sera prima al concerto di un gruppo da lui prodotto. Al concerto mi ha detto: “O ciao, un piacere vederti anche oggi”».

Poi, nel video, ti abbiamo vista correre ad abbracciare Bruce. Cosa gli hai detto? «Grazie per aver realizzato il sogno della mia vita».

Ora il cartello non ti serve più... «Ma ho sempre l’altro - scherza Elisa - con la foto di Steve e la scritta “I love you”».

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