Il racconto

Giovani agricoltori, la storia di Andrea Piffer

Seguendo le orme del padre, Ivo Piffer, Andrea è riuscito a creare una propria dimensione, tra mele e viti



LAVIS. E’ proprio vero che come dal vecchio detto: “Buon sangue non mente”. L’imprenditore agricolo, del quale raccontiamo oggi la storia, è figlio di un leader dell’agricoltura lavisana, Ivo Piffer, dirigente prima del club 3P di Pressano e poi della cantina sociale di Lavis- Valle di Cembra cantina di montagna. Parliamo di Andrea Piffer che, assieme alla moglie Sara, ha costituito una società agricola.


Andrea, ha frequentato l’Istituto Agrario di San Michele, dove, dopo sei anni si è diplomato enotecnico. Ha chiesto ed ottenuto il premio d’insediamento in azienda con il quale ha provveduto al parziale rinnovo degli impianti di frutteto, ed alla copertura di parte dell’azienda coltivata a melo con rete antigrandine. Alla domanda del perché la scelta di fare l’imprenditore agricolo, ha risposto: «Sicuramente per passione che è venuta dall’esempio di papà appassionato imprenditore agricolo, ma anche per dare continuità all’azienda di famiglia». Appena completati gli studi alla FEM si è inserito in azienda a fianco del papà, fino al suo pensionamento per poi costituire una società agricola semplice come detto con la moglie.


L’azienda fruttiviticola
Siamo in presenza di una bella azienda della superficie di sei ettari parte dei quali in proprietà e parte in affitto. In parte si trova nel comune di Lavis ed in parte in quello Terre d’Adige, a Zambana. Il 60% della superficie vede mele coltivate ed il rimanente a viti. Questo l’assetto varietale: Gala, Red Delicious, Golden Delicious, Braebur, Jonared Story, Pink Lady e Joya. «La produzione quest’anno è stata di ottima qualità e di quantità media, siamo nell’ordine dei 450 quintali ad ettaro in quanto i frutteti sono tutti coltivati con il metodo biologico. Le varietà d’uva coltivate sono in ordine decrescente: lo Chardonnay, che viene tutto usato come base spumante, il Pinot Grigio ed il Traminer Aromatico», dice lui, «l’uva viene consegnata alla Cantina sociale di Lavis Valle di Cembra, cantina di montagna e da quando alla presidenza c’è Pietro Patton le cose vanno molto meglio, poi è arrivato il rientro in Ca.Vit della nostra cantina, una garanzia per tutti».

E la difesa dalle calamità atmosferiche? «Abbiamo puntato decisamente sulla difesa attiva, l’irrigazione antibrina a pioggia lenta per le gelate e su una buona parte anche la rete antigrandine, mentre per i vigneti non abbiamo grossi problemi». La vendemmia com’è andata? «Abbastanza bene la qualità è molto buona la quantità non è molta. Anche i vigneti erano coltivati con metodo biologico fino al 2023, da quest’anno siamo rientrati nella produzione integrata, ma di fatto la nostra è una difesa simil biologica».

«Diverso per le coltivazioni di mele sono tutte biologiche, e sembra che dopo alcuni anni neri per la scarsa richiesta di mele biologiche pare che il mercato si stia risvegliando», afferma Andrea. «Questo, perché molti frutticoltori biologici sono tornati indietro vista la crisi della domanda delle mele biologiche e vista la minor produzione che questo sistema di coltivazione comporta mentre il prezzo faticava ad essere quello della produzione integrata. La produzione delle mele è soddisfacente, il colore è molto buono, la pezzatura è nella norma e per le grandinate ci siamo salvati con la rete».

Fra i progetti futuri Andrea, vede un ulteriore sviluppo dell’azienda, affinando costantemente l’assetto varietale alle varietà richieste dalla nostra Op la Trentina e da Melinda che governa la commercializzazione, ed un ulteriore copertura con reti antigrandine dei frutteti. Ci sono ancora sogni nel cassetto? «No i miei sogni si sono realizzati, ho una bella azienda, ho una bella famiglia con moglie e due bambine, certo, io sogno di avere un’azienda sempre più performante e all’avanguardia. Anche per questo, non ho mai avuto dubbi sulla bontà della mia scelta che rifarei anche oggi». «Certo, commenta, qualche punto di domanda c’è sempre in campagna. I rapporti con l’ambiente di Andrea sono di grande attenzione prova ne sia che da molti anni tutta l’azienda era biologica. Poi da quest’anno abbiamo abbandonato questo metodo perché con annate come questa è difficilissimo salvarsi dalla peronospora. Però operiamo le nostre scelte sempre con grande attenzione. Poi c’è l’aspetto commerciale, non è che ci sia una particolare attenzione per il vino biologico».

Andrea è impegnato come da tradizione famigliare, anche nel sociale è membro del Club 3P di Lavis e fa parte del consiglio direttivo dell’asilo di Pressano oltre che consigliere del Consorzio Irriguo di Pressano ed è impegnato anche in Coldiretti Service, uno strumento agile ed utile messo in campo da Coldiretti Trento. E gli amici cosa dicono della tua scelta professionale? «La condividono anzi, c’è una buona collaborazione fra di noi ed a Pressano i giovani impegnati a tempo pieno in agricoltura sono ancora una decina mantenendo la tradizione agricola della frazione di Lavis». Come già detto è sposato ed ha due figlie.













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